BELVISI (Balvisio), Guido
Nacque a Bologna verso la metà del sec. XIII da Benvenuto. Sin da giovanissimo si dedicò allo studio delle materie giuridiche; ricevette ben presto i titoli di giurisperito e di giudice, che gli consentivano sia di patrocinare le cause sia di emettere sentenze. Si ignora se il B. conseguì il dottorato in giurisprudenza (contro la tesi dello Schulte, che lo considera doctor, sta quella del Sarti, che lo chiami iuris peritus). È certo, ad ogni modo, che nel 1298 egli fungeva da avocatus dinanzi allo iudex maleficionum del podestà di Bologna (Kantorowicz).
Nel 1269 sposò Bartolomea della nobile famiglia bolognese dei Picciolpassi. Da questo matrimonio ebbe tre figli: Giacomo, Rolandino e Benvenuto, maestro di logica e di fisica. Rimasto vedovo verso la fine dei sec. XIII, nel 1301 si sposò di nuovo con una tale Simona. Nel 1306 un movimento popolare, organizzato dal partito guelfo dei Geremei, cacciò da Bologna il governo del cardinale Napoleone Orsini, legato del papa Clemente V, perché ritenuto troppo favorevole ai ghibellini Lambertazzi. Molti furono i ghibellini esiliati da Bologna: tra questi anche i figli dei B., Giacomo e Rolandino. Il B., per evitare la persecuzione e l'esilio, decise di entrare nell'Ordine dei frati cavalieri della Beata Vergine Gloriosa, detto dei cavalieri gaudenti. Il 2 apr. 1306 fece solenne giuramento di obbedienza all'Ordine nelle mani di frate Niccolò di Aldovrandino Pritoni, priore dei cavalieri di Bologna.
Ignota è la data della morte del B.: è però sicuro che egli morì prima del 24 sett. 1313 poiché in un documento registrato con questa data la moglie del B., Simona, si dichiarava vedova.
Non sappiamo se l'attività di scrittore del B. sia stata molto feconda. Lo Schulte gli attribuisce un'opera, conservata inedita nel codice CIV della Biblioteca dei monaci camaldolesi di S. Michele di Murano, dal titolo Tractatus contrarietatum et diversitatum inter ius canonicum et civile. Con tale opera il B. si porrebbe in quella corrente di scrittori pratici dei diritto che fiorì anche in campo canonistico alla fine del sec. XIII e all'inizio dei XIV.
Fonti e Bibl.: G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna 1794, II, pp. 44 s., 49 s., 54; IX, pp. 50 s.; M. Sarti-M. Fattorini, De claris archigymnasii bononiensis professoribus ..., Bologna 1888, I, p. 291; J. F. von Schulte, Die Geschichte der Quellen und Literatur des Canonischen Rechts, Stuttgart 1877, II, p. 191; H. Kantorowicz, Albertus Gandinus und das Strafrecht der Scholastik, I, Berlin 1907, p. 324; E. Besta, Fonti, in Storia del diritto italiano, a cura di P. Del Giudice, I, 2, Milano 1925, p. 899.