GUIDO da Siena
Pittore (sec. XIII). È noto per una grande ancona della Madonna, ora nel Palazzo Pubblico di Siena, inscritto col suo nome e con una data (1221) che sembra senza lacune benché altri voglia correggerla perfino di cinquant'anni: 1271. Alterato è invece il dipinto da un rifacimento (fine del sec. XIII, o principio del XIV) che ridusse nei modi di Duccio specialmente il viso della Madonna. e del Bambino; ma le parti ancora conservate e l'insieme della composizione permettono di riconoscere la maniera di G. e di attribuire a lui, e a suoi immediati seguaci, altri dipinti: tavolette con storie del Redentore (gallerie di Altenburg, di Utrecht, di Siena) che non formarono mai sportelli a quell'ancona; Madonne nelle gallerie di Siena, di S. Gimignano, di Arezzo, nella raccolta Platt a Englewood, ecc. Nell'ancona del Palazzo Pubblico di Siena, pur riconoscendola del 1221, come negli altri dipinti che ne riflettono l'arte, non si può dire che G. precorra i tempi nella pittura toscana del Duecento: nondimeno, egli dà carattere proprio, per precisione di contorni e per rilievo, alle formule bizantineggianti di cui è pur costituita la sua maniera e ch'egli padroneggia assai meno di fra' Iacopo, autore di mosaici (1225) nel battistero fiorentino, e di Giunta Pisano, rimanendo perciò arretrato nell'apprendimento dei modi che prepararono Duccio e Cimabue.
Bibl.: K. Weigelt, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XV (con la bibl. precedente); R. v. Marle, The Development of the Italian Schools of Painting, I, L'Aia 1923, pp. 364-378; P. Toesca, Storia dell'arte it., I, Torino 1927, pp. 993, 1038; C. H. Weigelt, in The Burl. Mag., LIX (1931), pp. 12-22; B. Berenson, Italian Pictures of the Renaissance, Oxford 1932, p. 268; P. Bacci, in Boll. d'arte, 1932, pp. 139-40.