Storico italiano della filosofia (Napoli 1888 - Roma 1948); insegnò storia della filosofia all'univ. di Messina dal 1923 e dal 1925 all'univ. di Roma. Appartenne alla corrente dell'idealismo attuale; la rivendicazione culturale ed etica dei valori del liberalismo (da lui affermata soprattutto nella Storia del liberalismo europeo, 1a ed. 1925: trad. in molte lingue) lo portò a essere uno dei maggiori esponenti della resistenza degli intellettuali italiani al fascismo. Destituito dall'insegnamento universitario nel 1942, prese parte nel 1943 alla fondazione del Partito d'azione, nel quale vide lo strumento politico di un rinnovamento della tradizione liberale secondo le esigenze della democrazia e del socialismo. Arrestato, fu liberato il 25 luglio 1943, alla caduta del regime fascista; rettore dell'univ. di Roma durante il governo Badoglio, fu ministro dell'Istruzione nel 1º gabinetto Bonomi (giugno-dicembre 1944); socio nazionale dei Lincei (1946). Fra le sue opere, notevoli per rigore critico nella ricostruzione storica, vanno ricordate: la Storia della filosofia (13 voll., 1918-48); Filosofi del '9oo (1934); postuma la raccolta dei suoi Scritti politici, 1912-1926 (1963).