GREGANTI, Guido
Nacque a Livorno il 3 genn. 1897. Iniziò la carriera militare come ufficiale macchinista di complemento nella Marina militare durante la prima guerra mondiale; nel 1919 si sposò a Taranto con Ida Casavola da cui ebbe quattro figli.
Nel 1921 decise di dedicarsi esclusivamente alla pittura e l'anno seguente si trasferì a Roma, dove iniziò una lunga e fertile carriera di ritrattista durante la quale mantenne sempre una posizione isolata, estranea ai fermenti innovativi delle correnti artistiche contemporanee, rispettando attentamente le indicazioni di una tradizione rigorosamente figurativa (Biancale).
Agli esordi della sua carriera, difficili e gravati da difficoltà economiche, risalgono il ritratto del Cardinale V. Vannutelli (1924: ubicazione ignota), quello di Pio XI (1925: proprietà della diocesi di San Paolo del Brasile) e il primo ritratto di Benito Mussolini (1929: già proprietà dell'Associazione nazionale della stampa di Roma, ora perduto).
Il primo riconoscimento ufficiale delle capacità tecniche del G. giunse nel 1939, quando il Gruppo Medaglie d'oro al valor militare gli affidò l'incarico di realizzare i ritratti dei militari che tra il 1848 e il 1939 avevano ottenuto la medaglia d'oro. Il risultato fu una cartella di 61 disegni, pubblicata poi in cinque volumi, a cura del gruppo stesso (Bianchi). Tra il 1948 e il 1950 realizzò la seconda serie per gli ufficiali della seconda guerra mondiale.
Nel 1942 per incarico del ministero della Marina eseguì il ritratto di Vittorio Emanuele III (proprietà del ministero della Difesa, Marina militare, Roma). È questo solo l'inizio di una lunga carriera legata alle committenze dell'ambiente militare, che lo avrebbe portato a diventare il pittore ufficiale dell'Arma dei carabinieri.
Risale a quegli anni l'inizio della sua collaborazione come disegnatore con l'Enciclopedia Italiana per la quale realizzò una serie di circa 1000 disegni di macchinari.
La prima personale risale al 1947 quando il G. espose alla galleria romana La Conchiglia. Nelle opere presentate, tra cui il ritratto di Pio XII (proprietà del Pontificio Collegio americano del Nord, Roma). emergeva nettamente il carattere del suo stile, attento alla tradizione e destinato soprattutto a soddisfare le esigenze di una certa ritrattistica ufficiale.
Nel 1950 vinse due concorsi nazionali: il primo con il ritratto di Pio X (chiesa di S. Onofrio, Roma); il secondo con un dipinto raffigurante S. Barbara (chiesa di S. Francesco, Villafranca Lunigiana). Sempre nello stesso anno in un'altra personale ancora alla Conchiglia il G. fu consacrato pittore di ritratti: tra gli altri si ricorda quello della Signora Aolia (ubicazione ignota) notevole per l'eleganza della pennellata e per la suggestione dei toni cromatici.
Nel 1953 espose per la prima volta a Milano presso il centro d'arte S. Babila: nella mostra, presentata da G. Prederali, oltre a ritratti di uomini politici e di esponenti della borghesia romana, erano presenti anche interessanti vedute di Roma quali Il giardino del lago, Il faro del Gianicolo, Rovine del tempio di Cerere.
Ma il punto di svolta della carriera artistica di G., che gli consentì di ottenere riconoscimenti anche all'estero, fu l'intensificarsi nel 1952 dei rapporti con il Pontificio Collegio americano del Nord. Da allora il G. iniziò un'attività di ritrattista ufficiale molto fertile legata agli ambienti ecclesiastici.
Per la nuova sede romana del Collegio, costruita nel 1953, realizzò nel decennio 1953-63, la serie completa dei ritratti di tutti i rettori del Collegio a partire dal 1868, quando l'istituto era ancora situato in via dell'Umiltà. Ebbe l'incarico di realizzare ritratti di cardinali e vescovi per decorare la sede dello stesso Collegio, alcune diocesi americane e la sede della delegazione apostolica di Washington. Nel 1958 a Miami in Florida dipinse il presbiterio (circa 100 m2) della chiesa annessa al Mercy Hospital con la Madonna della Misericordia e temi legati al concetto di pietà umana e divina, nonché il ritratto di Monsignore Hurley, arcivescovo di Miami.
Dal 1962 il G. fu scelto come ritrattista ufficiale del presidente della Repubblica tunisina al-Ḥabīb Bū Rqība (Burghiba), per l'esecuzione di tre suoi ritratti e di quelli della prima moglie Maffida e della seconda Wassila (proprietà del palazzo presidenziale di Tunisi) e per alcuni quadri di soggetto storico, di cui il più importante raffigura Ritorno di Burghiba a Tunisi dopo l'ottenuta indipendenza della Tunisia (proprietà del palazzo presidenziale di Cartagine).
Nel 1968 la University of California di Berkeley gli affidò l'esecuzione di alcuni ritratti di scienziati per il grande palazzo della Scienza intitolato al premio Nobel per la fisica Ernest Lawrence, di cui peraltro eseguì il ritratto (proprietà University of California).
Ultima committenza ufficiale di un certo prestigio fu nel 1975 la Crocifissione, conservata nella basilica di Nazareth in Israele.
Il G. morì a Roma il 6 sett. 1986.
Fonti e Bibl.: L. Bianchi, G. G., in L'Osservatore romano, 2 giugno 1939; Seconda Mostra d'arte marinara, a cura di U. degli Uberti, Roma 1943, p. 41; G. Carolei, Il Risorgimento italiano. Le medaglie d'oro al valor militare dal 1848 al 1870, Roma 1950; G. Vittori, G. alla Conchiglia, in Il Corriere di Roma, 15 giugno 1950; M. Biancale, G. G. (catal., galleria S. Marco), Roma 1952; G. Prederali, G. G. (catal., centro d'arte S. Babila), Milano 1953; C. Pizzinelli, Bourghiba e il pittore, in La Nazione, 21 giugno 1964; A. Crucillà, G. G., in Voce del Sud, 12 maggio 1984; B. Bruni, G. G., Roma s.d.; A.M. Comanducci, Diz. illustrato dei pittori, disegnatori, e incisori italiani moderni e contemporanei, III, Milano 1972, p. 1542.