GUINEA EQUATORIALE (prima del 1968: guinea spagnola: App. III, 1, p. 803)
Storia. - I territori spagnoli dell'Africa nera cessarono formalmente di essere colonia il 30 luglio 1959, diventando Región Ecuatorial de España. La divisione in due province (la prima comprendente le Isole di Fernando Poo e Annobón; la seconda le due isole Elobey, l'isola di Corisco, e il Río Muni sul continente) allineava l'amministrazione e lo stato giuridico del paese a quelli del territorio metropolitano, con parità di diritti di cittadinanza; nel 1960 furono eletti alle Cortes di Madrid sei rappresentanti, di cui tre di colore. Sotto la spinta dei gruppi indipendentistici e delle petizioni dell'ONU, il governo spagnolo concesse, nel novembre 1963, una certa autonomia mediante l'istituzione di un'Assemblea generale, di un Consiglio di governo e di un governatore civile per ognuna delle due province, assistiti da un commissario metropolitano. Tale assetto entrò in vigore il 1° gennaio 1964 dopo un referendum sulla legge di autonomia e l'elezione dei nuovi organi. La pressione delle forze politiche locali e le pretese annessionistiche degli stati vicini (Nigeria, Camerun e Gabón) accelerarono il processo verso l'indipendenza: nonostante gravi divergenze (separatismo della popolazione di Fernando Poo) la costituzione preparata dal governo spagnolo, fu approvata mediante referendum (63% favorevoli) l'11 agosto 1968; nel settembre le elezioni diedero la vittoria a M. Francisco Macías Nguema, capo di una coalizione tripartitica, e il 12 ottobre 1968 il paese divenne indipendente assumendo il nome di Repubblica di Guinea Equatoriale. I rapporti con la Spagna si deteriorarono subito dopo la concessione dell'indipendenza, e la quasi totalità dei 7000 europei residenti, coloni e funzionari, lasciarono il paese, specie dopo un fallito colpo di stato nel marzo 1969.
Bibl.: Guinea Ecuatorial, Madrid 1963; T. Martínez García, Fernando Poo. Geografía, historia, paisaje, Santa Isabel 1968.