Scrittore islandese di lingua danese (Fljóts dalur, Islanda orientale, 1889 - Reykjavik 1975). Prolifico autore di liriche, drammi e opere di narrativa tradotte in varie lingue europee; migliori i romanzi giovanili come Af Borgslaegtens Historie ("La famiglia di Borg", 4 voll., 1912-14), in cui il tono narrativo ancora fresco e vivace non è appesantito da di scussioni ideologiche; nei molti altri, invece, fra i quali vanno ricordati: Salige er de enfoldige ("Beati i poveri di spirito", 1920), Edbrødre ("I fratelli di sangue", 1918), Jón Arason (1930), si avverte più o meno lo stridore fra le tesi da dimostrare e i moduli stilistici attinti alla vetusta tradizione della saga islandese. Più realistica l'autobiografia, anch'essa peraltro romanzata, Kirken paa Bjerget ("La chiesa sulla montagna", 5 voll., 1923-28). In islandese ha pubblicato i romanzi Heiđaharmur ("Le tribolazioni della landa", 1940); Salumessa ("Messa per le anime", 1952).