Subodh, Gupta
Subodh, Gupta. – Artista indiano (n. Khagaul, Bihar, 1964). Ha studiato al College of art & crafts di Patna (1983-88) e si è poi trasferito a New Delhi. Spazia tra numerosi media (anche video, pittura e performance), ma è noto in particolare per le sue sculture e installazioni ‘ready-made’, con espliciti riferimenti a M. Duchamp, create dall’assemblaggio di oggetti e materiali, per lo più umili e per lo più in metallo (stoviglie, lattine, contenitori da latte, biciclette, moto, ecc.), che alludono alla vita di tutti i giorni e alle tradizioni del suo Paese, nonché ai ricordi della sua infanzia rurale: un tentativo di tradurre, come egli stesso afferma, nel linguaggio universale dell’arte la cultura in trasformazione del suo Paese. Tra le sue opere: il video Pure (2000); la serie di oli Saat samundar paar (2003); Cow (2005), in realtà una bicicletta descritta come la vacca meccanizzata da città; Very hungry god (2006, Biennale di Venezia), uno scheletro composto da utensili di alluminio; l’installazione The silk route e le sculture Spill e U.F.O., tutte del 2007; Line of control, un enorme fungo atomico, sempre composto da utensili, il video Steel life juggler e la serie di oli Still steal steel, tutte del 2008; la serie di oli Cosmos (2009).