Scrittore polacco (Kielce 1919 - Napoli 2000). Autore il cui nome è stato per lungo tempo al libro Inny świat. Zapiski sowieckie (1953; trad. it. Un mondo a parte, 1958), nel quale svelò, tra i primi al mondo, l'esistenza dei lager e i meccanismi di degradamento dell'uomo messi in opera dal regime sovietico, divenne per questo uno degli scrittori più invisi al governo comunista polacco e solo dopo il 1989 i suoi libri, stampati dal 1981 nel circuito clandestino, hanno cominciato a circolare liberamente riscuotendo crescente successo.
Interrotti gli studi di polonistica all'università di Varsavia (1937-39) e la collaborazione con varie riviste letterarie, dopo l'invasione tedesca partecipò alle attività clandestine, riparando poi nel 1940 nei territori occupati dall'Unione Sovietica. Arrestato dalle autorità sovietiche, fu internato fino al 1942 in varie prigioni, quindi nel lager di Archangel´sk. Nel 1942 fuoriuscì dall'Unione Sovietica e combatté a fianco degli Inglesi. Si fermò subito dopo la guerra a Roma, dove contribuì alla nascita delle due maggiori istituzioni culturali dell'emigrazione polacca, poi trasferite a Parigi, l'Instytut Literacki ("Istituto Letterario") e il mensile Kultura ("Cultura"). Collaboratore di numerose riviste e quotidiani, dal 1955 visse a Napoli.
Oltre al già citato Inny świat. Zapiski sowieckie, nella sua successiva produzione letteraria si distinguono i cicli di novelle Skrzydła ołtarza (1960; trad. it. Pale d'altare, 1960) e Drugie przyjście oraz inne opowiadania i szkice ("Il secondo avvento e altri racconti e saggi", 1963; trad. it. parziale in Ritratto veneziano, 1995). Accanto alle raccolte di saggi un'importanza fondamentale riveste Dziennik pisany noca (trad. it. parziale in Diario scritto di notte, 1992; Ritratto veneziano, 1995; Le perle di Vermeer, 1997; Don Ildebrando, 1999), pubblicato a partire dal 1971 sulle pagine di Kultura, singolare zibaldone in cui confluiscono notazioni della vita intellettuale, politica, letteraria contemporanea, saggi di letteratura e arte, novelle. Si ricordano inoltre le interviste-conversazioni (Controluce, 1995; Rozmowy w Dragonei "Conversazioni a Dragonea", 1997; Naykrótszy przewodnik po sobie samym, 2000, trad. it. Breve racconto di me stesso, 2001), che lasciano affiorare l'amarezza di uno scrittore in esilio, condannato, fino alla fine degli anni Novanta, a un velato ostracismo intellettuale anche fuori della Polonia.