Musicologo tedesco (Dresda 1919 - Friburgo in Brisgovia 1999). Nelle sue ricerche ha posto particolare attenzione alla dimensione storica, nella convinzione che il pensiero musicale espresso nelle composizioni debba essere inteso unitariamente con quello teorico ed estetico dell'epoca, e al tempo stesso che a partire dall'indagine analitica sulla struttura e il contenuto delle opere sia possibile scrivere l'intera storia della musica europea: l'analisi delle singole opere si integra quindi con un più ampio studio dei procedimenti compositivi propri della relativa epoca e cultura. Ha offerto impulsi importanti a svariati campi degli studi musicali, dalla terminologia alla lessicografia, dalla storia della recezione alla metodologia della ricerca storico-musicale.
Dopo gli studi di musicologia a Weimar con R. Münnich, ad Halle con M. Schneider e infine a Jena con H. J. Moser, ha intrapreso una lunga e feconda carriera accademica e di ricerca, affermandosi come uno degli studiosi più autorevoli della sua generazione. Professore all'Università di Erlangen (1954-61) e di Heidelberg (1956-57), nel 1961 è succeduto a W. Gurlitt nella cattedra di musicologia dell'Università di Friburgo in Brisgovia. Ha diretto alcuni dei maggiori progetti di ricerca musicologica intrapresi in Germania nella seconda metà del Novecento, nonché diverse riviste specializzate: dal 1964 direttore dell'Archiv für Musikwissenschaft e dal 1972 dello Handwörterbuch der musikalischen Terminologie, ha inoltre curato il Sachteil del Riemann Musiklexikon (1967).
Tra i suoi saggi sono: Studien zur musikalischen Terminologie (1955); Heinrich Schütz. Musicus poeticus (1959); Zur Geschichte der Beethoven-Rezeption (1970); Musikalisches Denken (1977; trad. it. parziale 1987); Sinn und Gehalt (1979; trad. it. parziale 1987); Die Musik Gustav Mahlers (1982; trad. it. 1994); Was ist Musik? (in collab. con C. Dahlhaus, 1985; trad.it. 1988); Musik im Abendland (1991; trad. it. 1996); Bach. Wer ist das? (1992).