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Schütz, Heinrich

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Musicista (Köstritz, Turingia, 1585 - Dresda 1672). Nel 1599 fu ammesso nel Collegium Mauritianum di Cassel. Suo maestro in quel tempo fu G. Otto, buon polifonista di scuola veneziana. Nel 1606 entrò all'univ. di Marburgo per studiare giurisprudenza; ma in quello stesso anno, ricevuta dal langravio una borsa per perfezionarsi quale compositore in Italia, si trasferì a Venezia, ove studiò presso G. Gabrieli fino alla morte di questo (1612). Già nel 1611 dette alle stampe veneziane il suo primo libro di Madrigali a 5 voci. Nel 1612, tornato in Germania dopo un ultimo contatto con le scuole giuridiche (a Lipsia), si dedicò definitivamente alla musica, dapprima quale operista di corte a Cassel (1613), poi (1614-17) quale direttore della cappella e maestro di musica alla corte elettorale di Sassonia e infine (1617-27) quale maestro di cappella aulico a Dresda. Nel 1628-29 tornò però in Italia per conoscere le nuove musiche italiane (e rivedere C. Monteverdi, suo grande amico e modello). Nel 1633-35 lavorò a Copenaghen (ove tornò nel 1637 e poi nel 1642-45), nel 1638-39 a Brunswick, nel 1640 a Hannover come maestro di cappella a corte, nel 1656 a Wolfenbüttel, nel 1663 a Zeitz. Carriera travagliata, ai cui disagi si aggiungevano lutti familiari: la morte prematura della moglie e delle due figlie. In vecchiaia si trovò isolato dal mondo tanto per la sopravvenuta sordità quanto per il mutamento del gusto musicale. S. è stato detto "il padre della musica tedesca", non già perché illustri musicisti non fossero fioriti in Germania prima di lui, ma piuttosto perché egli per primo seppe interpretare e sintetizzare le forme e gli stili che erano venuti diffondendosi nel resto d'Europa e soprattutto in Italia. Fra tutte, importantissima, la scrittura "monodica", che nella sua opera assume funzioni quasi egemoniche. Egli si applica soprattutto al rilievo della parola. Suo scopo era di esprimere, con la maggiore intensità lirica consentita alla musica, il senso religioso ed etico dei testi: dei Salmi, cioè, e delle Passioni e degli Inni. E della monodia S. rimane il più alto e forte esponente germanico. n Sue composizioni: Il primo libro dei Madrigali, 1611; Concerte, 1618; Die Worte Jesus Syrach, ecc., 1618; Concerto in due parti, 1618; Psalmen Davids, ecc. (a 8 e più voci con basso continuo), 1619; Salmo CXXXIII (a 8 voci con basso continuo), 1619; Syncharma musicum a 3 cori, 1621; Historia der... Auferstehung... Jesu Christi (oratorio), 1623; Kläglicher Abschied von der churfürstlichen Grufft (monodia su basso continuo), 1623; Cantiones sacrae (a 3 voci con basso continuo), 1625; De Vitae fugacitate (aria a 5 voci con basso continuo), 1625; Psalmen Davids a 4 voci, 1628; Symphoniae sacrae a voci e strumenti (da 3 a 6 voci), 1629; Das ist gewisslich wahr (Mottetto in memoria di J. H. Schein), 1631; Erster Theil kleiner geistlichen Concerten da 1 a 5 voci con basso continuo, 1639; Symphoniarum sacrarum secunda pars da 3 a 5 voci per voci e strumenti, 1647; Danck-Lied f. die hocherwiesene fürstliche Gnade in Weymar, 1647; Musicalia ad chorum sacrum da 5 a 7 voci per voci e strumenti con basso continuo, 1648; Symphoniarum sacrarum tertia pars da 5 a 8 voci per voci e strumenti, 1650; Canticum B. Simeonis a 6 voci, 1657; Zwölf geistliche Gesänge a 4 voci con basso continuo, 1657; Historia der ... Geburt ... Jesu Christi, per voci e strumenti (oratorio), 1664; En novus Elysiis succedit (si ignora la data). Postume le edizioni di molte opere, tra le quali: Die sieben Worte ... Jesu Christi, ecc. (ms. trovato nel 1855 e pubbl. 1873); Historia des Leidens und Sterbens ... Jesu Christi (4 Passioni secondo i 4 Evangeli; ms. integrale trovato nel 1690 e pubbl. nelle opere complete, 1885-94); Mottetti e Concerti varî. Perdute due composizioni: l'opera Dafne, del 1627, e il balletto con parti vocali Orpheus und Eurydike, del 1638. L'ed. integrale delle opere di S. è apparsa a Lipsia (Breitkopf und Härtel) in 18 voll. (1885-1927).

Vedi anche
Giovanni Gabrièli Musicista (Venezia 1557 - ivi 1612); nipote e allievo di Andrea. Dal 1585 alla morte fu organista di S. Marco. Ebbe fama europea, e tra i suoi allievi fu H. Schütz. Grande importanza ebbe il G. nel rinnovamento dei modi ecclesiastici, nell'uso delle armonie cromatiche, nella mobilità e nel raggruppamento ... mottetto Letteratura Componimento poetico breve rimato, composto per lo più di endecasillabi e settenari, contenente una sentenza, un proverbio, un motto. Non ha avuto una salda tradizione nella letteratura italiana, nonostante alcuni esempi già due-trecenteschi (F. da Barberino, G. Cavalcanti ecc.). Nel Novecento ... polifonia Tipo di scrittura musicale che prevede l’insieme simultaneo di più voci (umane e/o strumentali) su diverse altezze sonore, che procedono in direzioni parallele o opposte per intonare inni, preghiere, canzoni, ma anche per suonare concerti e sinfonie. In senso lato la p. può indicare qualsiasi aggregazione ... corale Canto liturgico della chiesa luterana, per coro, condotto in forme diverse a seconda degli ambienti e dei testi. I c. furono introdotti da M. Lutero e J. Walther su testi tedeschi derivati generalmente dalle Sacre Scritture ed elaborati in musica (dapprima monodico-omofonica poi omoritmico-polifonica), ...
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Altri risultati per Schütz, Heinrich
  • SCHÜTZ, Heinrich
    Enciclopedia Italiana (1936)
    SCHÜTZ (Sagittarius), Heinrich Compositore di musica, nato a Köstritz l'8 ottobre 1585, morto a Dresda il 6 novembre 1672. Nel 1599, segnalatosi per le sue spiccate attitudini musicali e specialmente per la sua voce, adatta alle esecuzioni in cantoria, fu ammesso nel Collegium Mauricianum a Cassel. ...
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