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Multscher, Hans

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Scultore e pittore (Reichenhofen presso Memmingen, Algovia, 1400 circa - Ulma 1467). Considerato l'artista più importante della scuola sveva,  fu interessato alla rappresentazione drammatica dell'azione umana, con la conseguente rottura degli schemi della pittura aristocratica del tardo gotico, che sussistono solamente a tratti, e con funzione espressiva.

Vita e Opere

È ricordato per la prima volta in un documento di Ulma del 1427. Tra quella data e il 1440 eseguì varie opere: una vetrata nel municipio di Ulma, l'altare di pietra dedicato da K. Karg nel 1433, lo stupendo Cristo doloroso della collegiata di Ulma, datato 1439. A questo periodo appartiene anche il modello da lui eseguito nel 1435 per la tomba di Ludovico di Baviera (Monaco, Bayerisches Nationalmuseum). Dei molti altari di legno scolpiti e dipinti da M. rimangono soltanto otto tavole dell'altare della Passione di Wurzbach (1437, Berlino, Stiftung Staatliche Museen) e altre otto dell'altare di Vipiteno (1456-58), del quale sussistono anche diverse e stupende sculture (la maggior parte nel museo e nella parrocchiale di Vipiteno; altri frammenti a Innsbruck e a Monaco). È forse sua anche una Madonna di legno nella parrocchiale di Landsberg am Lech, paragonabile alle pitture dell'altare di Wurzbach. È difficile precisare la formazione di M., che certo si colloca come uno dei grandi realisti europei, accanto ai van Eyck, al Maestro di Flémalle, a Konrad Witz. Allo stile di M. appartiene un gran numero di opere, il cui sviluppo può seguirsi fino a Syrlin il Vecchio e ad altri artisti: esso informa di sé lo sviluppo ulteriore del tardo gotico, ed è caratteristico per la forte espressività dei gesti e dei volti, ravvivata dall'angolosità del panneggiamento ampio, ricchissimo. Alla sua espressività drammatica, tutta concentrata nella figura, contribuì anche la sua formazione di scultore: infatti nell'altare di Vipiteno le sculture - che svolgono con originalità le premesse realistiche di C. Sluter - sono superiori alle pitture, nelle quali si è riconosciuta la presenza di aiuti.

Vedi anche
Robert Campin Campin ‹kãpẽ´›, Robert. - Pittore fiammingo (Valenciennes 1378 circa - Tournai 1444), attivo a Tournai dal 1406. Ebbe una fiorente bottega e tra i suoi allievi J. Daret e Campin, Robert van der Weyden. Non esistono sue opere documentate, ma gli è stato attribuito un gruppo di opere sparse, riunito dalla ... Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. Konrad Witz Pittore (n. forse Rottweil 1400 circa - m. Basilea o Ginevra 1445 circa). Fu uno dei maggiori pittori tedeschi del sec. 15º. In una visione semplificata e grandiosa, del tutto originale, Witz, Konrad concepì le figure umane come blocchi stereometrici ponendole in uno spazio ristretto, costruito in violenti ... Hubert e Jan van Eyck Eyck ‹èik›, Hubert e Jan van. - Pittori (Hubert: m. Gand 1426; Jan: Maaseik 1390 circa - Bruges 1441). Mentre è controversa l'opera di Hubert, che alcuni studiosi ipotizzano perfino come una personalità di fantasia, ma che nell'iscrizione del polittico di Gand è definito fratello di Jan e il più grande ...
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