Poeta, giornalista, romanziere francese (La Châtre, Berry, 1785 - Aulnay-sous-Bois, Parigi, 1851); fu una delle figure più attive del romanticismo francese, senza tuttavia una adesione completa alla nuova "scuola". Fu amante e ispiratore di Marceline Desbordes-Valmore, consigliere e amico di Balzac (con cui in seguito bisticciò), scopritore di George Sand. Dopo aver fatto rappresentare alcune commedie (Le tour de faveur, 1818), pubblicò le Oeuvres d'André Chénier (1819), autore allora ancora sconosciuto, fu tra i fondatori del Mercure du XIXe siècle (1823-30) e diresse Le Figaro (1826). Scrisse alcuni romanzi (Olivier, 1826, ch'egli cercò di far attribuire a M.me de Duras; Fragoletta, 1829; Léo, 1840) e raccolte poetiche classicheggianti (Adieux, 1843; Les agrestes, 1844; Encore adieu, post., 1852), ma più interessante è forse la corrispondenza con Stendhal, Sand, Balzac, Barbier, Sandeau, ecc.