Chimico e fisico inglese, di nobile famiglia (Nizza 1731 - Londra 1810); uno dei più eminenti del 18º sec. Fondamentale fu il suo contributo alla chimica dei gas: nel 1766 isolò e studiò l'idrogeno ("aria infiammabile"), da lui identificato con il flogisto, della cui teoria era sostenitore. Contemporaneamente a D. Rutherford (1772) individuò nell'azoto ("aria flogisticata") un componente dell'aria, ma non pubblicò i risultati della sua ricerca. Individuò (1781) la composizione dell'acqua sintetizzandola dagli elementi e realizzò (1785) la prima sintesi tra gas preparando l'acido nitrico per reazione tra ossigeno e azoto sottoposti all'azione di scariche elettriche in un eudiometro. Osservò la presenza nell'aria di un residuo (∿ 1%) incapace di combinarsi con l'ossigeno, precorrendo così la scoperta dei gas nobili, i quali sono appunto presenti nell'aria in tale proporzione. In fisica, il suo nome è legato alla prima determinazione sperimentale della costante G della gravitazione universale, detta appunto costante di C., effettuata nel 1798; per tale determinazione il C. si servì (esperimento di C.) di una bilancia di torsione costruita (1795) dall'astronomo J. Michell, alla quale apportò varî perfezionamenti. Nel corso di tale delicata misurazione ebbe modo di accertare le cosiddette anomalie della gravità; applicò poi il metodo alla determinazione della densità media della Terra. Intorno al 1770, per primo dimostrò indirettamente (senza pubblicare il risultato) che la mutua azione di due cariche elettriche puntiformi è inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.