Scrittore (Sharpham Park, Somerset, 1707 - Lisbona 1754). Autore di opere teatrali e di romanzi, è considerato il padre del romanzo inglese, anche se cronologicamente ciò non è esatto: il suo valore artistico sta nell'umanità dei caratteri, nel robusto umorismo che rivela un sano amore per la vita, e nel gusto con cui rappresenta la realtà del suo tempo e del suo paese. La sua opera maggiore è The history of Mr. Tom Jones (1749).
Scelse dapprima, per vivere, il mestiere di autore teatrale ed esordì con alcune commedie: Love in several masques (1728); The Temple beau (1730); The author's farce (1730); poi s'impose sulle scene con Tom Thumb the great (1730, 1731), satira della tragedia eroica. Seguirono numerose altre composizioni, tra cui si ricordano: Don Quixote in England (1734); Pasquin (1736); Historical register for the year 1736 (1737), che contiene un duro attacco alla politica di Walpole. Queste ultime due commedie furono oggetto di dibattito alla camera dei Lord e occasione per l'applicazione di una legge sulla censura teatrale. In seguito a ciò F. abbandonò le scene e si dedicò all'avvocatura. Quest'attività, mettendolo a contatto con gente di varia indole e condizione, fornì ampia materia alle opere narrative che intraprese a scrivere. Il suo primo romanzo, The history of the adventures of Joseph Andrews (1742), nacque da uno spunto polemico contro il Richardson, della cui Pamela (1740) F. capovolse la situazione. Ma sull'intento polemico prevalse l'ingegno dello scrittore, che in una serie di mosse vicende condusse per le strade dell'Inghilterra i suoi divertenti personaggi, componendo un ampio e vivace quadro. Nel 1743 apparvero Journey from this world to the next, caricatura dell'epoca, e The history of Mr. Jonathan Wild the Great, aspra satira sociale sotto apparenza di romanzo d'avventure. Il capolavoro del F., The history of Mr. Tom Jones (1749), è, allo stesso tempo, romanzo psicologico e opera di vasto contenuto sociale; ambientato sullo sfondo dell'Inghilterra rurale, si svolge attraverso due generazioni: il protagonista, esuberante di vita, ingenuo e violento, pieno di altruismo, trionfa per virtù della sua naturale bontà, a dispetto d'ogni morale conformista. Le avventure rocambolesche e i colpi di scena derivano dalla esperienza teatrale di Fielding. L'ultimo romanzo, Amelia (1751), affronta il problema della famiglia e del matrimonio. Afflitto da dolorosi malanni, ai quali cercò sollievo in un viaggio, morì a Lisbona, lasciando un Journal of a voyage to Lisbon. .