Scrittore inglese (Mackworth, Derbyshire, 1689 - Londra 1761). Portavoce della borghesia puritana che andava trionfando in Inghilterra, per indirizzare la gioventù alla virtù e alla religione scrisse due romanzi epistolari di grandissimo successo: Pamela, or virtue rewarded (1740-41) e Clarissa, or the history of a young lady (1747-48). R. seppe trovare infatti il tono giusto tra la casistica utilitaria e il sentimentalismo, disegnando con fine psicologia i caratteri dei personaggi, soprattutto femminili, che non mancarono di influenzare la letteratura romantica successiva.
Stampatore a Londra, presidente della Stationer's Company (che riuniva tipografi e librai), fu dal 1733 tipografo della Camera dei comuni. Nel 1739, richiesto da alcuni librai di comporre una raccolta di lettere familiari sulle principali occorrenze della vita quotidiana, trovò il tema che poi sviluppò in Pamela, or virtue rewarded (4 voll., 1740-41), romanzo epistolare pubblicato anonimo, il cui proposito è di stornare la gioventù dai romanzi di tipo stravagante e indirizzarla a "coltivare i principi della virtù e della religione". Pamela è una giovane domestica che resiste ai tentativi di seduzione del padrone, Mr. B., finché l'uomo, vinto dall'amore, si risolve a sposarla. L'immenso successo dell'opera (il romanzo fu ristampato parecchie volte, tradotto e imitato, e suggerì a Goldoni le commedie Pamela nubile e Pamela maritata) spinse R. a scrivere un nuovo romanzo epistolare per estendere le sue lezioni di morale alle giovinette di classe sociale più elevata; fu questo Clarissa, or the history of a young lady (7 voll., 1747-48), in cui si assiste alle avventure di Clarissa Harlowe, giovinetta di buona famiglia sedotta dal libertino Lovelace. Il romanzo diede voga all'argomento della fanciulla perseguitata che doveva dominare la letteratura romantica di tutta Europa. Stimolato dalle ammiratrici a descrivere un uomo dabbene, R. narrò in una serie di lettere The history of Sir Charles Grandison (7 voll., 1753-54), meno notevole dei precedenti. Infine raccolse una collezione di Maxims, or meditations (1755) estratte dai suoi tre romanzi. Al sentimentalismo di R. si oppose il realismo di H. Fielding che diede una parodia di Pamela con An apology for the life of Mrs. Shamela Andrews (1741), e sviluppò poi lo spunto satirico in The history of the adventures of Joseph Andrews (1742), trasposizione capovolta della storia di Pamela.