Hirohito
Imperatore del Giappone (Tokyo 1901-ivi 1989). Nel 1921 intraprese un viaggio in Europa e, tornato in Giappone, assunse la reggenza, poiché il padre, Yoshihito, aveva rinunciato al trono (26 nov. 1921); morto questi (25 dic. 1926), fu proclamato imperatore. Represso il tentato colpo di Stato degli ufficiali della fazione Kodoha, H. è stato accusato, fra molte polemiche, di aver promosso una politica di stampo militarista ed espansionista, favorita dalla situazione interna e culminata nel Patto anticomintern con la Germania nazista (1936), nella seconda guerra cino-giapponese (1937-45) e nell’intervento al fianco di Hitler e Mussolini nella Seconda guerra mondiale (1941). Dopo aver conquistato un vasto impero (comprendente gran parte del Sud-Est asiatico e della Cina), a seguito della sconfitta degli alleati il Giappone venne a trovarsi in una situazione disperata. Il 15 agosto 1945 H., a cui si deve la decisione finale di arrendersi, comunicò la notizia ai giapponesi per radio. Il Paese fu occupato; a H. fu concesso di rimanere sul trono, ma fu sottoposto all’autorità dello SCAP (Supreme Command of allied powers). Il 27 sett. rese visita al generale MacArthur, capo dello SCAP. Il 10 genn. 1946 emanò un rescritto che dichiarava falsa la concezione della divinità dell’imperatore e della superiorità del popolo giapponese sulle altre razze. La Costituzione del 1946 assegnò a H. funzioni meramente rappresentative. È stato il primo imperatore giapponese a compiere visite di Stato in Paesi stranieri (1971) e il suo regno è stato il più lungo nella storia del Giappone.
Nasce a Tokyo
Assume la reggenza
Sale al trono
Attacco di Pearl Harbor: il Giappone entra in guerra
Bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki
Comunica la resa ai giapponesi per radio
La Costituzione gli assegna funzioni rappresentative
Muore a Tokyo