ḤUSAIN ibn Ṭalāl
Re del Regno hāshimita di Giordania. Nato nel 1934, studiò in Egitto (Victoria College di Alessandria) ed in Gran Bretagna. Fu proclamato re di Giordania l'11 agosto 1952, giorno in cui il padre, Ṭalāl ibn ‛Abdūllāh, fu dichiarato deposto perché inadatto, per ragioni di salute, a regnare. Salì al trono effettivamente al raggiungimento della maggiore età, il 2 maggio 1953.
Fin dalla sua accessione al trono, Ḥ. si trovò a lottare contro serie difficoltà interne ed esterne, dovendo conciliare le aspirazioni nazionaliste di larga parte della popolazione (in particolare dell'elemento palestinese) e le pressioni degli stati arabi neutralisti (specialmente dell'Egitto), con la necessità di assicurare la sopravvivenza economica e politica della Giordania. A tali difficoltà Ḥ. fece fronte all'interno imponendo un regime autoritario e appoggiandosi all'elemento beduino, tradizionalmente fedele alla sua famiglia, e all'esterno adottando una politica oscillante fra il blocco neutralista arabo, capeggiato dall'Egitto, e l'occidente. Con tale modo di agire, che gli ha attirato accese antipatie in vastissimi ambienti arabi, Ḥ. ha, sia pure a prezzo di continui compromessi, preservato la Giordania dall'assorbimento e dalla bancarotta. Nel febbraio 1958, quando, per fronteggiare la minaccia costituita dall'unione della Siria all'Egitto nella Repubblica Araba Unita, Giordania ed ‛Irāq si federarono, Ḥusain consentì che a capo della Federazione fosse il cugino Faiṣal, re dell'‛Irāq. Sopravvenuta nel luglio la rivoluzione in ‛Irāq, il 2 agosto 1958 H. dichiarò sciolta la Federazione.