MINSKY, Hyman Philip
Economista statunitense, nato a Chicago il 23 dicembre 1919. Laureatosi in matematica a Chicago nel 1941, è poi passato allo studio dell'economia. Dopo aver partecipato alla seconda guerra mondiale, M. ha completato i suoi studi di economia a Harvard, ottenendo il Ph. D. nel 1954. Sia a Chicago che a Harvard, ha studiato e collaborato con molti dei principali economisti statunitensi del tempo: H.C. Simons, W. Leontief, O. Lange, J.A. Schumpeter e A. Hansen. Dopo avere insegnato in varie università degli Stati Uniti, nel 1965 è divenuto professore di Economia della Washington University di St. Louis, che lo ha nominato professore emerito nel 1990. Attualmente è Distinguished Scholar del Jerome Levy Institute (presso il Bard College dello stato di New York). Oltre la sua esperienza accademica, M. vanta una profonda conoscenza diretta del sistema finanziario che gli deriva dalle sue frequenti collaborazioni con varie banche private.
I principali contributi analitici di M. traggono ispirazione dall'opera di Keynes. Basandosi su un'interpretazione di Keynes alternativa rispetto a quella tradizionale, M. ha concentrato la sua attenzione soprattutto sull'analisi del funzionamento del sistema finanziario e del modo in cui interagisce con l'attività d'investimento delle imprese.
L'interpretazione di Keynes da parte di M. si caratterizza, da un lato, per la critica e il rifiuto dello schema IS-LM su cui si basano le interpretazioni più tradizionali dell'economia keyesiana e, dall'altro, per l'accento posto sul ruolo centrale dell'attività d'investimento in un contesto incerto e in presenza di strutture finanziarie sofisticate ma intrinsecamente instabili.
Nella sua analisi dei sistemi finanziari M. sottolinea il fatto che essi sono caratterizzati da una forte instabilità che può condurre a crisi profonde in assenza di un significativo ruolo svolto da parte di un ampio settore pubblico. Le imprese indebitandosi contraggono un impegno a onorare in futuro i propri debiti attraverso il flusso di profitti generato dalle loro attività produttive. Nelle fasi di espansione dell'economia, le aspettative di profitto delle imprese divengono progressivamente più ottimistiche e, conseguentemente, queste accrescono il loro indebitamento e ricorrono a forme di finanziamento sempre più rischiose. Quando il flusso di profitti proveniente dalle attività produttive si riduce o viene meno, le imprese vengono a trovarsi pericolosamente esposte finanziariamente, con la possibilità che s'inneschi una crisi sia finanziaria sia reale. In questo contesto, un vasto settore pubblico contribuisce a ridurre la fragilità del sistema sia con un'ampia spesa pubblica che garantisca adeguati livelli di profitti sia in quanto la banca centrale può agire da prestatore di ultima istanza.
Tra le opere di M. ricordiamo: John Maynard Keynes (1975; trad. it., 1981); Capitalist financial processes and the instability of capitalism, in Journal of Economic Issues (1980); Can 'It' happen again? (1982; trad. it., 1984); Stabilising an unstable economy (1986); The breakdown of the IS-LM synthesis: implications for post-Keynesian economic theory, in collaborazione con P. Ferri, in Review of Political Economy (1989); La ridefinizione della struttura finanziaria degli Stati Uniti: alcune questioni fondamentali, in Banca, Impresa, Società (1992).