(gr. ῎Ιακχος) Divinità greca; con Demetra e Core fa parte della triade eleusina ma a Eleusi non ebbe né tempio proprio né ufficio determinato nella celebrazione dei misteri, per questo è variamente considerato come una divinità minore del ciclo di Demetra o un’ipostasi di Dioniso; alcuni vedono in lui solo la personificazione del grido di giubilo che salutava le due dee eleusine (ἴακχε, ἴακχε). Gli Ateniesi erano soliti accompagnare solennemente dalla città a Eleusi l’immagine di I. nel mese di boedromione, come preparazione alla vera e propria celebrazione dei misteri.
I. fu detto il condottiero dei misteri (ἀρχηγέτης). Talvolta se ne fece il figlio di Demetra. Più spesso fu considerato figlio di Persefone; sarebbe allora una reincarnazione di Zagreo, figlio di Persefone e Zeus. Fu anche detto il marito di Demetra o il figlio di Dioniso e della ninfa Aura di Frigia che, divenuta folle dopo aver generato due gemelli, ne aveva divorato uno. Il superstite I. era stato affidato da un’altra ninfa alle Baccanti di Eleusi e allevato da Atena.
I. era rappresentato come un fanciullo che con una torcia guidava, danzando, la processione eleusina.