Scrittore (n. 1228-30 - m. Genova 1298). Fattosi domenicano (1244), divenne priore del suo convento (1265) e provinciale di Lombardia (1267); rinunziò poi alla carica (1285). Dopo qualche riluttanza, accettò (1292) la sede vescovile di Genova. Fu predicatore rinomato e scrittore di Sermoni severamente intesi all'ammaestramento morale; lasciò anche un Chronicon Ianuense dalla fondazione della città al 1295, nel quale al fine storico s'accompagna la preoccupazione dell'insegnamento etico nell'ambito della famiglia e della società. Ma l'opera sua più famosa è la Legenda sanctorum o Legenda aurea (detta anche Historia lombardica per una digressione sui Longobardi), composta in gioventù (forse 1255 o 1266), compilazione da fonti orali e scritte sulle vite dei santi, di scarso valore storico, ma tutta pervasa d'ingenua poesia, ispirata a una fede sincera e scritta con vivace immaginazione; doti che le assicurarono una straordinaria popolarità, notevole influsso sulla poesia religiosa di altri popoli, molteplici traduzioni, e vasta risonanza nell'iconografia. Una versione trecentesca italiana rende schiettamente l'originale. Il suo culto fu confermato nel 1816.