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IEFREN

di Attilio MORI - Francesco BEGUINOT - - Enciclopedia Italiana (1933)
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IEFREN (A. T., 113-114)

Attilio MORI
Francesco BEGUINOT

Territorio e villaggio (Gasr Iefren) della Tripolitania settentrionale nel Gebel Nefusa, a 120 km. a SO. di Tripoli, e amministrativamente delegazione circondariale del commissariato del Glebel Centrale. Il territorio si estende per una ventina di km. sul ciglio del Gebel a O. del Garian e prende il nome dai Beni Iefren, ramo Zenatah del ceppo Madghjs, suoi primi abitatori. La sua popolazione risultò al censimento del 1931 di 14.626 ab., in maggioranza Berberi e in minima parte Arabi. Vi si contano inoltre 300 Israeliti, considerati come Berberi che abbracciarono il giudaismo prima dell'invasione araba. Il territorio fu occupato dai Turchi nel 1844; ma l'ostilità delle popolazioni berbere già in lotta con gli Arabi cagionò loro gravi difficoltà che parvero vinte solo con la cattura e la morte del Califa Guma, organizzatore della rivolta. Gl'Italiani vi giunsero nel marzo 1913 e l'abbandonarono nel luglio 1915, ritornandovi quindi stabilmente nell'ottobre 1922. Da allora il paese pacificato ha iniziato la sua trasformazione. Intorno all'antico castello turco presso il villaggio indigeno di Tagarbost è sorto il nuovo abitato sede dell'amministrazione circondariale, del presidio militare, dei pubblici uffici, della scuola, dell'ambulatorio, ecc. La località sorge in bellissima posizione presso la testata dell'uadi Rumi a 720 m. s. m., con una larga vista sulla Gefārah sottostante; ben provvista d'acqua, circondata di coltivazioni e di oliveti, essa è uno dei luoghi di maggior importanza del Gebel Tripolino.

Delle popolazioni berbere del territorio di Jefren alcuni nuclei si sono totalmente arabizzati, mentre la maggioranza ha conservato il suo dialetto nazionale, che usa accanto all'arabo. Tale persistenza del linguaggio è in parte connessa, come in altre regioni dell'altopiano del Nefūsah, con l'eresia ibāḍita (v.), tanto che si vedono anche ai nostri giorni nella zona di el-Gela‛ah dei berberofoni passati al sunnismo tendere verso l'arabizzamento. Il dialetto berbero di Jefren è strettamente affine a quello di Zuara. Esso è parlato in un gruppo di paesetti situati fra Gasr Iefren, el-Gela‛ah e Tāghmā, in una specie di promontorio che l'altipiano forma avanzandosi nella Gefārah. In tutto il territorio di Iefren, comprese le zone arabizzate, i tipi di costruzione sono berberi; si trovano qua e là ruderi di edifici di alcuni secoli fa, identici a quelli attuali; e tracce di recinti libici campestri, con le caratteristiche pietre fitte nel terreno, modo di costruzione ora non più usato.

Vedi anche
Tripolitania Regione della Libia settentrionale (350.000 km2 ca.), costituita da territori a differente altitudine: la Gefara o pianura costiera, il Gebel o montagna, la Ghibla o regione meridionale. La pianura, che si affaccia sulla costa mediterranea, si eleva progressivamente fino a 300 m s.l.m.; numerose sono ... Berberi Nome con il quale sono complessivamente note le popolazioni autoctone dell’Africa settentrionale. Sono in generale agricoltori e allevatori di piccolo bestiame (pecore, capre), più raramente di cammelli e bovini; fra le abitazioni, oltre alla casa mediterranea a terrazza, in muratura, conservano nell’interno ... Libia Stato dell’Africa settentrionale, confinante a O con la Tunisia e l’Algeria, a S con il Niger e il Ciad, a SE con la Repubblica del Sudan, a E con l’Egitto; a N si affaccia sul Mediterraneo con una linea di costa di 1770 km. 1. Caratteristiche fisiche Il territorio libico è, per la quasi totalità, ... sunniti Seguaci ortodossi dell'islamismo, di cui costituiscono la maggioranza; sin dalla metà del 1° sec. dell'egira, i sunniti assunsero tale nome per affermare che essi soltanto erano i seguaci della vera tradizione o sunna di Maometto (mentre gli sciiti seguono anche quella dei suoi discendenti). La prima ...
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