Cairo, Il
La prima città del mondo arabo
Capitale dell'Egitto, Il Cairo (in arabo al-Qahira) con i suoi oltre 10 milioni di abitanti è la più grande metropoli del mondo arabo e la seconda del continente africano. La città si è estesa in tutte le direzioni e ha finito per incorporare vari centri, tra cui Giza ed Eliopoli. Fulcro politico, amministrativo e commerciale dello Stato egiziano, principale nodo delle comunicazioni terrestri e fluviali del paese, Il Cairo è anche il maggiore centro politico e culturale dell'Islam. Dal 1945 è sede della Lega araba
La capitale dell'Egitto sorge in una posizione molto favorevole, tra il delta e il corso del Nilo, in un tratto in cui il fiume è facilmente navigabile. Il nucleo originario della città si trova sulla riva destra del Nilo, ma l'abitato si è esteso progressivamente anche sull'altra riva, formando un immenso agglomerato urbano che ha finito per incorporare altre città vicine. Per esempio Giza, il sito delle piramidi e della sfinge, è diventata un sobborgo della capitale, e così Eliopoli, costruita all'inizio del Novecento in pieno deserto.
L'espansione della città è avvenuta in gran parte in modo caotico e incontrollato: interi quartieri sono vere e proprie bidonville, formate da costruzioni abusive prive dei servizi essenziali.Con circa 10 milioni di abitanti (ma alcune stime parlano di 17 milioni, cioè quasi un quarto della popolazione egiziana), Il Cairo è la più grande e sovraffollata metropoli del mondo arabo e, secondo i dati ufficiali, in Africa sarebbe seconda solo a Lagos. La pittoresca e spesso stridente convivenza di maestose costruzioni dell'epoca faraonica, cupole di moschee islamiche, grattacieli moderni e misere costruzioni abusive caratterizza oggi il paesaggio della città, afflitta da molti mali tipici delle metropoli del Terzo mondo.
Il Cairo, però, è anche il fulcro politico, amministrativo e commerciale del paese e concentra la maggior parte delle industrie egiziane, soprattutto cotonifici, setifici e impianti per la raffinazione del petrolio. Negli ultimi decenni ha avuto un rilevante sviluppo anche il settore dei servizi, che ha il suo punto di forza nel turismo e nelle attività a esso legate: si calcola che al Cairo affluisca ogni anno più di mezzo milione di visitatori. Anche i servizi finanziari costituiscono una voce importante dell'economia del Cairo, che rappresenta oggi un centro d'affari per tutto il Vicino Oriente.
Tra le prestigiose istituzioni culturali della capitale egiziana ricordiamo la Biblioteca nazionale, che possiede uno dei più cospicui patrimoni di manoscritti arabi del mondo, e il Museo egizio, ricchissimo di oggetti e sculture dell'età faraonica.
Al momento della conquista araba, a sud della pianura dove sorge oggi Il Cairo esisteva una fortezza romana, chiamata Babylon, attorno alla quale si trovava un grosso abitato. Quando gli Arabi la conquistarono (641) il loro capo, 'Amr, trasformò l'accampamento militare in un quartier generale stabile che si fuse con l'abitato. Sorse così la città che gli Arabi chiamarono al-Fustat, nome derivato dal latino fossatum, che significa appunto "luogo fortificato". Tra il 641 e il 969 al-Fustat fu la capitale dell'Egitto: alternò periodi di splendore e di decadenza e fu devastata più volte da violenti incendi. L'ultimo, avvenuto nel 1168, durò 54 giorni e la distrusse completamente. Sulle sue rovine sorsero altri abitati, ma al-Fustat declinò progressivamente e, a partire dal 15° secolo, decadde anche il suo nome, sostituito dalla denominazione Cairo vecchio.
I soli monumenti rimasti di Al-Fustat sono la moschea di 'Amr, un grande edificio con colonne e un cortile centrale, e quella di Ibn Tulun, una delle costruzioni più imponenti del Cairo. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce abitazioni private con un efficientissimo sistema di condutture per l'acqua potabile, testimonianza di un raffinato grado di civiltà.
Al-Fustat fu conquistata nel 969 dal generale Giawhar, della dinastia sciita dei Fatimidi. Egli decise di costruire una nuova capitale a circa due chilometri a nord di al-Fustat, con un piccolo porto sul Nilo. La città fu chiamata al-Qahira, che significa "soggiogatore del Marte": secondo gli astrologi, infatti, l'ora in cui venne posta la prima pietra era sotto l'influsso di questo pianeta. Dentro le mura di cinta sorgevano gli splendidi e immensi palazzi dei califfi, dei quali però, purtroppo, non resta quasi traccia. Si sono conservate invece le principali moschee, la più importante delle quali, al-Azhar, divenne in seguito una scuola superiore di studi musulmani. È l'università islamica più antica del mondo.
Nel 12° secolo, sotto il dominio di Saladino e poi dei sultani mamelucchi ‒ la casta di soldati perlopiù turchi di origine servile (mamluk in arabo significa "schiavo") che governarono l'Egitto tra il 1250 e il 1517 ‒ la città divenne il principale centro economico e culturale del mondo islamico. Le descrizioni dei viaggiatori musulmani ed europei esaltano il fasto dei suoi edifici e la ricchezza dei suoi mercati. Grazie all'intensa attività intellettuale dei suoi studiosi, Il Cairo divenne un punto di riferimento per i paesi musulmani, ruolo che conserva tuttora. Nel 1179 fu iniziata la costruzione della Cittadella, un castello fortificato che fu la residenza dei sovrani sino all'Ottocento. Ai sultani mamelucchi si devono quasi tutti i monumenti del Cairo che si sono conservati, principalmente edifici religiosi costruiti in parte sulle rovine di quelli fatimidi.
La vita artistica ebbe grande impulso sotto i Mamelucchi, che costruirono soprattutto edifici religiosi, dipinti all'esterno in giallo e rosso, e ornati di mosaici e marmi all'interno. Il più imponente è la moschea del sultano Hasan, costruita nella seconda metà del Trecento. I mausolei mamelucchi, le cosiddette tombe dei califfi, formano quella che è considerata la necropoli più pittoresca del mondo.
Il Cairo conservò la sua importanza anche sotto il dominio dei Turchi (dal 1517), ma subì pochi cambiamenti sino all'Ottocento. Fu in quel secolo che Il Cairo acquistò il suo volto moderno, sotto la dinastia di Mohammed Alì, il quale fece costruire intorno agli anni Venti la grande moschea d'alabastro. La città fu ampliata colmando i numerosi stagni che si erano creati con il graduale spostarsi del corso del Nilo verso ovest. Su uno di questi fu costruito un grande parco, accanto al quale sorsero il Teatro dell'opera, distrutto da un incendio nel 1971, sontuosi alberghi e altri edifici. In questo periodo furono costruite la prima linea ferroviaria tra Alessandria e Il Cairo e la maggior parte delle strade e delle infrastrutture idrauliche che esistono tuttora.
Dopo il conseguimento dell'indipendenza dalle autorità britanniche (1922), Il Cairo conobbe un'enorme espansione demografica. Dal 1945 la città è stata scelta come sede della Lega araba e, grazie al ruolo svolto dall'Egitto in politica estera, ha consolidato il suo prestigio nell'intero mondo musulmano.
Una delle testimonianze più pittoresche e sconcertanti del Cairo è la Città dei morti, una vasta necropoli a nord della Cittadella. La carenza di alloggi e il sovraffollamento urbano hanno portato migliaia di poveri e senzatetto a 'occupare' il cimitero, utilizzando tombe e mausolei come abitazioni. La Città dei morti si è quindi trasformata in un vero e proprio 'quartiere residenziale'. Il governo ha minacciato più volte di demolirlo, suscitando l'allarme dell'UNESCO, ma nel frattempo ha provveduto a fornire le case dei servizi essenziali: elettricità, acqua potabile, fognature, persino uffici postali e scuole.