Titolo attribuito nel 1881 a un poemetto toscano contenuto in un codice pergamenaceo (probabilmente prima metà 14° sec.) della Biblioteca universitaria di Montpellier. Riduzione, in 232 sonetti, della parte narrativa del Roman de la Rose, descrive le difficoltà che deve affrontare un amante nella conquista del fiore, cioè della donna. L’opera fu composta nel terzultimo o al massimo penultimo lustro del Duecento, ma incerta è l’identità del suo autore, per il quale sono stati fatti, tra vari altri, i nomi di Dante Alighieri e di Dante da Maiano.