IN- [PREFISSO]
Il ➔prefisso in- (dal latino in-) può assumere in italiano due diversi valori.
• Può indicare mancanza, privazione, contrarietà, opposizione in parole derivate dal latino (inutile, insano) o formate modernamente (inorganico, inconsapevole), in cui il secondo elemento può essere un sostantivo, un aggettivo, un participio presente o un participio passato
esperienza ▶ inesperienza
organico ▶ inorganico
curante ▶ incurante
difeso ▶ indifeso
• Può essere usato per la formazione di verbi ➔parasintetici derivati dal latino (incurvare, incorporare) o formati modernamente a partire da un sostantivo o da un aggettivo
pantano ▶ impantanarsi
geloso ▶ ingelosirsi
oppure per formare verbi da altri verbi: in questi casi la derivazione è per lo più avvenuta già in latino e il prefisso conserva il valore originario della preposizione in ‘dentro’ (indurre, influire, infondere), significato che può avere anche in alcuni derivati da sostantivi (incarcerare, incassare, ingabbiare).
Davanti a parole che cominciano con l-, m- o r-, la n del prefisso si assimila al suono iniziale della parola seguente (in- + l ▶ ill-, in + m ▶ imm-, in + r ▶ irr-)
logico ▶ illogico
medesimo ▶ immedesimarsi
razionale ▶ irrazionale
Davanti a parole che iniziano con b- o p-, la n diventa m
possibile ▶ impossibile
borghese ▶ imborghesirsi
Nei verbi parasintetici, in combinazione con parole che cominciano con s + consonante, la n può scomparire (soprattutto quando il verbo esisteva già in latino)
istruire, istituire, ispezionare, istigare
oppure conservarsi (soprattutto quando il verbo si è formato in italiano)
installare, instaurare, inscenare, instradare
In alcuni casi le due forme convivono assumendo due distinti significati
ispirare (‘suscitare un pensiero, un sentimento’) / inspirare (‘immettere aria dentro’)
Nelle stesse condizioni, la n si conserva sempre negli aggettivi che hanno una connotazione negativa
inscusabile, inscindibile, inspiegabile.
Nella lingua letteraria dei secoli scorsi erano frequenti parole che cominciavano con le forme non assimilate inl-, inp-, inr- anche se spesso si tratta solo di un fatto grafico senza una reale corrispondenza nella pronuncia
Dio vede tutto, e tuo veder s’inluia (D. Alighieri, Paradiso)
Bolognesi e aretini furon presi assai, e tutti gl’inpiccarono (D. Compagni, Cronica)
Posto che possibile fosse, sarebbe inrazionale (D. Alighieri, Convivio).
VEDI ANCHE derivate, parole