INNSBRUCK (A. T., 56-57)
Città dell'Austria, capoluogo della circoscrizione (Land) del Tirolo, situata sull'Inn, a 574 m. s. m., all'incrocio della via naturale che, lungo la valle dell'Inn, unisce la Baviera alla Svizzera, attraverso il Vorarlberg, con quella che per il Brennero, va alla Val d'Adige e all'Italia. Posta sull'alta conoide asciutta e soleggiata del fiume Sill, che scende dal Brennero, la città è dominata a nord da Sollstein, le cui cime, superiori ai 2000 m., sono visibili da tutta la città e la riparano dall'influenze settentrionali (media del gennaio − 3°). I suoi dintorni, assai pittoreschi, sono ombrosi sulle pendici del Höttinger Wald, cosparse di ville e casolari con ricchi frutteti; mentre l'ampio fondo della valle dell'Inn è verdeggiante con estese coltivazioni di grano e mais.
Il nucleo della città medievale, dalle vie strette e concentriche. risale al sec. XII e sorge presso il ponte sull'Inn, di là del quale si stendono i sobborghi di S. Nikolaus e Mariahilf, antichi centri di mercato sulla sponda sinistra del fiume e che risalgono al sec. XIII; poco si è ingrandita la città, fino al sec. XVIII, così a oriente (l'odierno quartiere universitario) come a occidente. Posteriore al sec. XVIII è l'estendersi della città moderna fra questi nuclei e le due stazioni ferroviarie (la Centrale per il Brennero e la Baviera, l'Occidentale per il Vorarlberg), fino a inglobare il sobborgo di Hötting sulle pendici a sinistra del fiume e quelli di Saggen, Reichenau, Pradl, Wilten, sul fondo valle a destra dell'Inn.
Durante il sec. XVIII la città fu mercato di primo ordine, trasferendosi qui le fiere di scambio dei prodotti meridionali con quelli della Germania, per cui ad Innsbruck si stabilirono numerosi Italiani, che ancora adesso costituiscono il 2% della popolazione di Innsbruck. La città non ha mai assunto grande importanza industriale; bensì dopo la costruzione delle ferrovie del Brennero e del Vorarlberg, che qui s'innestano, divenne, specie d'estate, un centro di forestieri: prima della guerra si calcolavano circa 180 mila all'anno, e dopo la guerra salirono fino a 171.000 (1925). La città conta 56.400 abitanti (censimento 1923); all'università, fondata nel 1672, sono iscritti più di 1000 studenti. Numerosi giardini e parchi ornano l'abitato.
Monumenti. - Innsbruck ha aspetto moderno. Le vecchie chiese medievali furono sostituite da edifici barocchi, sicché l'architettura religiosa risale quasi esclusivamente all'età barocca e al rococò, se se ne eccettua il medievale S. Bartolomeo in Wilten. L'architettura profana è un po' più antica; numerose case di abitazione della città sono di stile gotico seriore, con particolari risalenti al tardo '400 e specialmente al primo '500. Nei secoli XVII e XVIII elementi italiani furono introdotti per opera della corte, del clero e della nobiltà che tanta influenza ebbero sullo sviluppo artistico cittadino. Il primitivo nucleo (Altstadt), cinto da mura per tutto il Medioevo, al finire di questo si estese in tre direzioni; solo nella seconda metà del sec. XIX si costruì sugli spazî vuoti determinati dalle tre radiali. Tra gli edifici più notevoli sono la Hofkirche dei Francescani, elevata nel 1553-63 da Andrea Crivelli, che possiede nel suo interno il celebre sepolcro dell'imperatore Massimiliano I; la parrocchiale di S. Giacomo costruita in stile barocco romano; la chiesa dei Gesuiti del primo periodo barocco; S. Giovanni e la parrocchiale e collegiata del sobborgo di Wilten, del tardo periodo barocco. Tra gli edifici profani ricordiamo il cosiddetto Goldene Dachel, loggia a balcone elevata nel 1500 dall'imperatore Massimiliano nelle ricche forme del gotico seriore e ricoperta di un tetto di rame dorato, con rilievi di pietra di Erasmo Grasser e pittura di Georg Kölderer; la casa Helbing (ora Casino cattolico) di stile gotico, rimaneggiato in età barocca; il palazzo, già imperiale con parti del tardo Medioevo e aggiunte del 1776-70. Fra i monumenti ricordiamo la fontana di Leopoldo con figure di Caspar Gras e l'arco di trionfo con decorazione plastica di Balth. Moll. Dei due importanti musei, l'uno, il Ferdinandeum, contiene sculture locali, antichità e una galleria di pittura, l'altro, il Volkskundemuseum, è una delle più ricche raccolte etnografiche. Nella biblioteca, importanti manoscritti miniati, anche italiani.
Storia. - Sorse più verso nord dell'attuale città e sul posto della colonia romana Veldidena (l'attuale sobborgo di Wilten); fu fatta città nel 1232 dal duca Ottone I di Andechs-Merano. Servì poi per trecento anni, dal 1363 al 1665, di residenza agli Asburgo del Tirolo, e di soggiorno prediletto all'imperatore Massimiliano I, e fin molto innanzi il sec. XVI fu quasi una capitale di tutto il territorio austriaco. Negli anni 1805-1814, insieme con tutto il Tirolo, passò a far parte della Baviera; nel 1809 nella lotta dei Tirolesi contro la Baviera e i Francesi, furono combattute tre dure battaglie nei suoi dintorni, sul monte Isel. Nel 1918 venne occupata temporaneamente dall'Italia.
Bibl.: J. Unterkircher, Chronik von I., Innsbruck 1897; J. Solch, Die Hauptstädte der österreichischen Alpenländer, in Zeitschr. f. Schulgeogr., Vienna 1910; H. Hassinger, I., Eine geographische Skizze, in Deutsche Rundschau für Geographie, Vienna 1912; J. Weingartner, Die Kirchen I., Vienna 1921; H. Hammer, Die Paläste und Bürgerbauten I. (Die Kunst in Tirol, voll. 2), Vienna 1923.