Canonista (n. nella regione di Beauvais 1040 circa - m. Chartres 1116). La sua attività è importante per la partecipazione alla riforma ecclesiastica e alla polemica per le investiture, in cui si mostrò di spirito conciliante. Compose due notevoli raccolte canoniche: Decretum e Panormia, in cui, dietro l'esempio di Burcardo di Worms, riunì i decreti, le lettere, le deliberazioni dei papi e dei concilî, servendo in seguito come fonte alla grande opera di Graziano.
Studiò a Parigi poi all'abbazia del Bec, dove ebbe a maestro Lanfranco di Pavia; abate di Saint-Quentin a Beauvais (1078), divenne vescovo di Chartres e in questa occasione si recò a Roma per la conferma (1090).
Molto importante è l'opera di I. nella storia delle collezioni di diritto canonico; si attribuiscono a lui tre collezioni di leges e canones: Collectio tripertita e i già citati Decretum e Panormia. La Collectio tripertita, nelle due prime parti (anteriori al Decretum) contiene una raccolta di auctoritates (in ordine cronologico) sulle quali si deve edificare il diritto: sono tratte dalle decretali pontificie, dai concilî, dai Padri e da altri autori ecclesiastici. La terza parte della Collectio - diversa per struttura dalle due precedenti (raccoglie testi patristici e legislativi secondo argomenti) - sembra essere un estratto del Decretum. Questo organizza sistematicamente le auctoritates raccolte nei primi due libri della Collectio, e utilizza largamente Burcardo di Worms. La Panormia (che è probabilmente curiosa contaminazione di pan, greco, e norma, latino: "raccolta di tutte le leggi") si presenta come un ordinario sunto (compilato fra il 1092 e il 1095 circa) delle auctoritates del Decretum. Sull'originalità di queste raccolte in relazione ad altre analoghe della stessa epoca, e sull'esattezza dell'attribuzione a I., vi sono pareri discordi. Certo non si tratta sempre di una redazione definitiva e omogenea. I. partecipò attivamente alla riforma della Chiesa e alla polemica per le investiture, con spirito conciliante; gli sono attribuiti altresì varî opuscoli teologici; interessante la sua corrispondenza (I., 1090-1098, 1949, a cura di J. Leclercq) per conoscere, oltre la sua personalità, la storia ecclesiastica del tempo.