JACA (A. T., 41-42)
Capoluogo di uno dei partidos judiciales della provincia spagnola di Huesca, al confine francese nei Pirenei orientali. Jaca sorge nel mezzo del "campo" omonimo, un altipiano di circa 800 m. di elevazione (819 m. la città), che forma la parete alta del corso del Río Aragón. L'importanza del piccolo centro, più che nella sua posizione di piazza forte, sta nell'aver rappresentato la culla del primo regno aragonese, proprio agl'inizî della reconquista. Le successive vicende del regno la ridussero, com'è rimasta tuttora, una piccola città di provincia; la popolazione, che non tocca i 6000 ab., si mostra stazionaria da lungo tempo (4100 ab. nel 1880), nonostante l'apertura transpirenaica che conduce da Pau a Saragozza, toccando la città. Nonostante qualche trasformazione degli ultimi tempi, per il cresciuto interesse assunto come stazione estiva di villeggiatura, la città serba immutato nella sua topografia il carattere di centro medievale, con viuzze strette, tortuose, case di regola basse, senza pretese architettoniche, e l'antica cinta di mura ancora ben riconoscibile.
Monumenti. - Della sua cattedrale romamca erano già eretti nel 1063 il transetto e le absidi: alla costruzione del tempio si continuò a lavorare fino al sec. XII molto inoltrato; le vòlte attuali sono del sec. XV, essendo crollate le primitive. La nartece è in vòlta a botte. Le case del Cabildo, di stile plateresco, furouo costruite durante il regno di Carlo I, a partire dal 1844. L'oggetto più pregevole che si conserva nel loro archivio è un codice del sec. XIII detto "Libro della Catena".
Storia. - Ne fa menzione già Tolomeo nel sec. II. I Goti pare che la chiamassero Apriz. I musulmani la conquistarono fin dall'anno 716. Nella divisione fatta dall'emiro Yūsuf, Jaca viene menzionata sotto il nome di Dyaca. Riconquistata dai cristiani, i re di Sobrarbe e di Aragona vi stabilirono la loro residenza che passò poi a Huesca, quando fu riconquistata questa città. Jaca ebbe privilegi speciali per la sua amministrazione-governo. Vi fu tenuto un concilio nel 1060. D. García di Navarra assediò Jaca nel 1141, ma non poté prenderla. Fu presa invece dai Francesi molti secoli più tardi, il 21 maggio 1809, e fu riconquistata da Mina il 17 febbraio 1814. Nel dicembre 1930, a Jaca scoppiò un movimento rivoluzionario che fu presto soffocato: i suoi capi principali, i capitani Fermín Ångel Galán e García Hernández, furono fucilati; pochi mesi dopo, la monarchia veniva rovesciata.
Bibl.: R. del Arco, Guía artística y monumental de Huesca y su provincia, Huesca 1910; id., El alto Aragón monumental y pinturesco, Huesca 1913; S. Garcia de Pruneda, La Catedral de Jaca, in La Ilustración Española y Americana, 8 febbraio 1905; V. Lampérez y Romea, Historia de la Arquitectura Cristiana en la Edad media, Madrid 1908, pp. 674-77.