(sp. Aragón) Regione della Spagna di NE (47.650 km2 con 1.296.655 ab. nel 2007). Comunità autonoma dal 1983; comprende le province di Huesca, Teruel e Saragozza; capoluogo Saragozza. È attraversata dal fiume Ebro; a N abbraccia la sezione centrale dei Pirenei, con molte cime oltre 3000 m (Pico de Aneto, 3404 m, M. Perdido, 3352 m). Clima rigido, con inverni lunghi ed estati brevi e non calde; la piovosità è notevole (2000 mm) e i pascoli sono abbondanti (allevamento di bovini, ovini, equini). Montuosa e aspra anche la parte più meridionale (Sierra del Moncayo, 2315 m), notevolmente arida. Tra le due fasce montuose, si apre la valle del fiume Ebro la cui parte più bassa è formata da una pianura alluvionale solcata da canali derivati dal fiume: qui le floride colture (cereali, ortaggi, vigneti, oliveti, alberi da frutto) creano una singolare fascia di verde, fra l’aridità delle regioni contermini. L’unico centro notevole dell’A. è Saragozza, che accoglie la metà della popolazione totale della regione e le poche industrie esistenti. L’A. è rimasta ancorata in gran parte a un’economia rurale.
Anticamente abitata dagli iberici Ilergeti, conquistata dai Romani, fu inclusa nella provincia Tarraconensis, il cui centro principale già allora era Caesaraugusta (Saragozza). Conquistata dagli Svevi (452) e poi dai Visigoti, la regione passò agli Arabi agli inizi del sec. 8°. La contea di A. fece parte del Regno di Navarra, divenne regno a sé con Ramiro I e si unificò nuovamente nel 1076, assorbendo nei decenni successivi anche le contee vicine. Divenuto re Ramiro II (1134-37), già monaco e vescovo, la Navarra si staccò nuovamente dall’A., che, sotto Raimondo Berengario IV, si unì alla Catalogna e ai territori provenzali. Giacomo I (1213-76) iniziò quella politica di espansione che nel giro di due secoli avrebbe reso l’A. lo stato più importante del Mediterraneo. Al termine della dinastia catalana (1410), dopo una crisi dinastica, divenne re Ferdinando di Antequera, infante di Castiglia, con il nome di Ferdinando I (1412-16). La dinastia castigliana continuò la politica mediterranea, conquistando con Alfonso V (1416-58) il regno di Napoli. Con le nozze di Ferdinando II il Cattolico e di Isabella di Castiglia, il Regno d’A. si fuse con quello di Castiglia e si venne così a compiere l’unità della Spagna.