(sp. Castilla) Regione storica e geografica della Spagna centro-settentrionale; amministrativamente è suddivisa nelle comunità autonome di Castilla y León (➔), Castilla-La Mancha (➔) e Madrid (➔). Estesa su un vasto altopiano (Meseta), costituisce l’unità naturale più ampia e meglio definita della Penisola Iberica. Suoi limiti naturali sono a N i Monti Cantabrici, a E il Sistema Iberico, a S la Sierra Morena. A O la regione si apre con le valli del Duero, del Tago e della Guadiana, che formano una facile via di passaggio alla costa atlantica. Nel complesso la C. coincide con la Meseta: penepiano di notevole altitudine media (650-800 m a N), percorso nella parte centrale da varie sierre (di Guadarrama, Gredos e Gata). Il clima è nettamente continentale (con escursioni termiche annue molto forti e precipitazioni limitate a 300-400 mm annui), la vegetazione è steppica.
Occupata dai Visigoti, fu conquistata poi dagli Arabi e fece parte dell’emirato di Cordova. I re delle Asturie vi costruirono, nel corso del 9° sec., molti castelli (da cui il nome), affidati a signori feudali, sui quali si venne affermando il conte di C., che ben presto si contrappose ai re di Asturia-León. Nel 1032 lo stesso re di León nominò re di C. il conte Ferdinando, che nel 1037 entrò in possesso anche del Regno di León. Con Alfonso VI (1073), la C. divenne rapidamente la regione più importante del regno: il fortunato svolgimento della lotta contro gli Arabi, che portò sempre più a S i confini dello Stato, sostituì la C. al vecchio centro, León, e nel 1085 la capitale fu trasferita a Toledo. Diviso alla morte di Alfonso VII (1157) tra i suoi figli, il Regno di León e di C. fu definitivamente riunito nel 1230. La C. fu però travagliata da gravi lotte, che videro alcune grandi famiglie e gli ordini cavallereschi prevalere sulla corona. Con Isabella, sorella di Enrico IV l’Impotente e moglie di Ferdinando d’Aragona, la quale regnò dal 1474 al 1504, la storia della C. diventa anche storia della Spagna.
Castigliano Moneta d’oro del Regno di Castiglia. In origine di oro puro, fu ridotta di 24 carati da Ferdinando il Cattolico. Si coniarono anche i doppi c., detti dobloni.