León Regione storica della Spagna; comprende la parte nord-occidentale del grande altopiano centrale spagnolo; è chiusa a N dai Monti Cantabrici e a S dalla Sierra de Gredos ed è attraversata dal fiume Duero e dai suoi affluenti. È costituita dalle odierne province di León, Salamanca e Zamora e forma, con la Castiglia, la comunità autonoma di Castilla y León.
La città di León (135.119 ab. nel 2008), capoluogo della provincia omonima, è posta sulle propaggini meridionali dei Monti Cantabrici, a 838 m s.l.m. alla confluenza del Río Bernesga col Río Toro. Semplice centro agricolo all’inizio del 20° sec., ha subito dal 1920 in poi un continuo sviluppo, legato soprattutto all’industria estrattiva (antracite e carbone bituminoso) della regione. È sede di numerosi impianti industriali (metalmeccanici, elettrotecnici, chimici, alimentari e del legno); centro commerciale e nodo ferroviario. È la romana Legio, creata da Galba nel 68 d.C., residenza del legato per le Asturie e la Galizia. Cristiana dal 882, dal 910 al 1230 fu capitale del regno omonimo. Distrutta nel 988, fu ricostruita da Alfonso V (11° sec.). Dell’età romana restano avanzi della cinta muraria e iscrizioni; la città vecchia conserva l’aspetto medievale e ha monumenti di grande importanza: la chiesa di S. Isidoro (11°-12° sec.); il cosiddetto «Pantheon dei Re» del 10° sec., di stile asturiano mozarabico con capitelli figurati; il duomo, grandiosa costruzione gotica del 13° secolo. Notevoli il monastero di S. Marco (16°-18° sec. in stile plateresco), alcuni palazzi (dei Guzmanes, poi municipio, 16° sec.). Interessante la Casa de los Botines costruita da A. Gaudí (1892-94).
La provincia di L. comprende la parte più settentrionale (15.581 km2 con 500.200 ab. nel 2008) della regione. Montuosa, è posta sul versante meridionale dei Monti Cantabrici e attraversata in senso pressoché meridiano dalle valli dei numerosi fiumi che formano l’alto bacino dell’Esla. La parte più elevata della provincia, a settentrione e a occidente, relativamente umida e fresca, presenta estese foreste, pascoli che favoriscono l’allevamento e fertili valli. Più a S, nella zona pianeggiante detta paramo, le precipitazioni assai scarse e le caratteristiche più decisamente continentali del clima rendono il suolo arido e meno propizio alle colture. L’economia della provincia è quasi esclusivamente agricola: a N prevale l’allevamento; lungo i corsi d’acqua prosperano i frutteti, l’olivo e la vite, mentre le zone più aride sono utilizzate soltanto a cereali e pascoli. Particolarmente importante la produzione di luppolo. Notevoli i giacimenti di antracite nei Monti Cantabrici e di carbone bituminoso, oltre che di ferro e zinco. Le industrie (alimentari, meccaniche e chimiche) sono concentrate nel capoluogo. Città principali, oltre il capoluogo, Astorga e Ponferrada.
Regno di L. Nato nel 910 dopo l’abdicazione di Alfonso III re delle Asturie e la conseguente spartizione del regno, toccò al primogenito, García; unito al regno di Galizia (914) e a quello delle Asturie (924), perse il contado di Castiglia. Nel 1037 il conte di Castiglia Ferdinando I riunì i territori nel regno di Castiglia e León.