Figlio (n. 1030 - m. Toledo 1109) di Ferdinando I, che morendo divise i dominî tra i figli, divenne re di León e delle Asturie (1065); sconfitto dal fratello maggiore Sancho II, re di Castiglia, a Plantada (1068) e Volpéjar (1071) e fatto prigioniero, fuggì presso al-Ma'mūn di Toledo. Assassinato Sancho (1072) da Bellido Dolfos, A., riconosciuto innocente e acclamato re di Castiglia e León, tolse al fratello García (che tenne prigioniero) la Galizia (1073), e s'impadronì di Coria (1077). Da al-Qādir, figlio di al-Ma'mūn, riuscì, in cambio di Valenza, ad ottenere Toledo e ad entrarvi solennemente intitolandosi imperatore di Spagna (1085); conquistò Talavera, Madrid, Guadalajara, Cuenca, finché, giunti in soccorso dei Musulmani gli Almoravidi sotto Yūsuf ibn Tāshufīn, questi sconfisse A. a Zallāqh (1086). Più tardi, al-Mutawakkil di Badajoz chiese aiuto ad A. contro i nuovi invasori, cedendogli Santarem, Lisbona e Cintra (1094), mentre il Cid conquistava Valenza, presa poi (1102) dagli Almoravidi che sconfissero A. a Uclés (1108) ove gli morì il figlio Sancho. A. mantenne relazioni con la Francia, il cui influsso in Spagna andò crescendo (introduzione della riforma cluniacense e della liturgia romana in luogo di quella mozarabica): Toledo riconquistata divenne il punto d'incontro delle due culture, orientale (musulmana ed ebraica) e europea.