Filosofo francese (Parigi 1882 - Tolosa 1973), di famiglia protestante, condivise il socialismo radicale di Ch. Péguy, di cui fu amico. Importante per M. fu l'incontro con L. Bloy, in un momento di crisi intellettuale, dalla quale uscì convertendosi al cattolicesimo (1905). Convinto della possibilità di una reviviscenza del pensiero tomista nel mondo moderno, M. contribuì con padre P. Mandonnet a fondare nel 1924 la Société thomiste e cercò di provare l'attualità e la fecondità dei principî del tomismo, sciolti dal corpo dell'enciclopedia medievale e collegati con problemi e temi del pensiero moderno (La philosophie bergsonienne, 1913; Trois Réformateurs, 1925; Le songe de Descartes, 1932; Les degrés du savoir, 1932; Sept leçons sur l'être, 1934; Quatre essais sur l'esprit dans sa condition charnelle, 1939). Per il largo pubblico M. è soprattutto l'autore di La primauté du spirituel (1927) sui rapporti tra Chiesa e Stato, uscito nel momento della crisi dell'Action Française, e di Humanisme intégral (1936) sulla possibilità di una società liberale e democratica, eppure cristianamente ispirata: poiché per M. liberalismo e democrazia sono i risultati di un faticoso svolgimento impensabile senza il fermento del Vangelo che ha continuato a operare anche nella storia dell'umanesimo moderno antropocentrico. Discorso poi continuato in altre opere (Les droits de l'homme et la loi naturelle 1942; Christianisme et démocratie, 1943; La personne et le bien commun, 1947; Man and the state, 1951) e che, soprattutto nella forma di un attacco alla tesi di Humanisme intégral, avrebbe suscitato una violenta polemica (1956) da parte di correnti integraliste del cattolicesimo italiano. Dopo aver partecipato al movimento francese per la resistenza, fu ambasciatore di Francia presso la Santa Sede (1945-48) e professore all'univ. di Princeton dal 1948 al 1960. Da allora visse a Rangueil, presso Tolosa, nel convento dei Petits Frères de Jésus, del p. Charles-Eugène de Foucauld, nel cui ordine era entrato nel dicembre 1971. Con Creative intuition in art and poetry (1953), M. ha arricchito il suo contributo alla delineazione di un'estetica tomistica, ritornando sui temi di Art et scolastique (1920). Del 1965 è il libro di ricordi Carnets de notes, e del 1966 Le paysan de la Garonne, dove in un'analisi dei fenomeni più importanti del mondo cattolico postconciliare M. ribadisce, con una polemica spesso accorata, la necessità di un ritorno al pensiero di Tommaso d'Aquino, e al tempo stesso si dimostra essenzialmente fedele alla propria tesi dei piani autonomi e interdipendenti, cioè al rifiuto di ogni civiltà "sacrale" e alla relativa libertà per il cattolico sul piano dell'azione temporale.