Pseudonimo del poeta ceco Emil Frída (Louny, Boemia Occid., 1853 - Domažlice, Boemia Settentr., 1912); prof. di letterature comparate all'univ. ceca di Praga (1893). Autore di straordinaria fecondità, coltivò l'ambizione di ritrarre poeticamente le vicende salienti dello spirito umano, inseguendo, su modello di Hugo e dei parnassiani, una sorta di "leggenda dei secoli" (Duch a svět "Spirito e mondo", 1878; Mythy "Miti", 1879-80; Zlomki epopeje "Frammenti di epopea", 1886, 1895). Nelle sue liriche, i canti d'amore (Sny o štěstí "Sogni di felicità", 1876) si alternano con poesie riflessive (Z hlubin "De profundis", 1878; Život a smrt "Vita e morte", 1883) e visioni impressionistiche (Rok na jihu "Un anno nel sud", 1878, ispirato all'Italia). Virtuosismo formale ma anche un gusto eclettico caratterizzano le sue versioni da varie letterature, compresa quella italiana. Scrisse anche libri di racconti e numerose opere teatrali, tra cui la trilogia Hippodamie (1889-91).