Commediografo francese (Parigi 1655 - castello di Grillon, Essonne, 1709). Figlio di un ricco mercante, dopo avventurose esperienze di viaggio, che narrò in La Provençale e in Voyage de Flandres, Hollande, Suède, Danemark, Laponie, Pologne et Allemagne (ambedue pubbl. post. nella 2a ed. delle Oeuvres, 5 voll., 1731), nel 1682 si stabilì a Parigi con la carica di tesoriere di Francia, dedicandosi a brillanti esercitazioni letterarie (tra cui la satira Contre les maris, 1694, in risposta a Contre les femmes di Boileau), ma soprattutto al teatro. Scrisse commedie in prosa per il Théâtre Italien (Le divorce, 1688; Arlequin homme à bonne fortune, 1690), alcune delle quali in collab. con Ch. Dufresny (La foire Saint-Germain, 1695). Si dedicò poi al repertorio degli attori del Théâtre Français, per i quali compose commedie in versi più ambiziose, considerate i suoi capolavori: Le joueur (1696); Le distrait (1697); Les folies amoureuses (1704); Les Ménechmes (1705); Le légataire universel (1708).