Filosofo francese (n. Parigi 1946). Studiò all’École normale supérieure; diretto da F. Alquié, nel 1974 discusse in Sorbona il dottorato in filosofia. Prof. nel 1981, dal 1995 ha iniziato l’insegnamento di metafisica alla Sorbona (Paris IV) ove dirige il Centre d’études cartésiennes; dir. della collezione di filosofia «Épiméthée» (PUF), co-dir. della rivista Les études philosophiques. Dal 6 nov. 2008, è membro dell’Académie Française. In Italia è presidente (2008) dell’Istituto di studi filosofici «Enrico Castelli». La riflessione di M. si è sviluppata intorno alle due direttrici fondamentali del lavoro storico interpretativo e della fenomenologia, condotta in una proficua discussione con autori quali Lévinas, Ricoeur, M. Henry e Derrida. I numerosi studi storici dedicati a Descartes, parallelamente ai lavori di ediz. (La Haye, 1977) e di lemmatizzazione (Roma, 1976; Besançon, 1996) di testi cartesiani, hanno condotto a una trilogia critica (Sur l’ontologie grise de Descartes, 1975; Sur la théologie blanche de Descartes, 1981; Sur le prisme métaphysique de Descartes, 1986), cui si affiancano i volumi dedicati alle Questions cartésiennes (I, 1991; II, 1996), che costituiscono un riferimento essenziale per il dibattito storiografico attuale sul cartesianismo. Coniugando in maniera originale la grande attenzione ai testi e le metodologie interpretative più recenti, M. ha rinnovato profondamente gli studi indicando proficue direttrici di ricerca. Le sue opere di carattere fenomenologico sono al centro del dibattito filosofico europeo e americano, a partire dalle ricerche sul divino e la religione (L’idole et la distance, 1977; Dieu sans l’être, 1982) in cui la fenomenologia risponde al tempo stesso alla nichilistica ‘morte di Dio’ e alla ‘crisi della metafisica’. Tra le altre opere: Prolégomènes à la charité (1986); Réduction et donation (1989); Étant donné (1997); De surcroit (2001); Le phénomène érotique (2003); Le visibile et le révélé (2005); Au lieu de soi, l'approche de saint Augustin (2008).