Poeta francese (Saint-Just-de-Lussac, Saintonge, fine sec. 16º - Parigi 1666). Protetto dalla reggente Maria de' Medici, ebbe meno fortuna sotto Richelieu; entrò all'Académie française fin dalla fondazione (1634). S'impose ai contemporanei per la sua nobiltà, la sua indipendenza, la sua eleganza, e fu tra i frequentatori del salotto della marchesa di Rambouillet. Scrisse un romanzo mitologico, Endimion (1624), la pastorale Amaranthe (1631), la tragedia Les Danaïdes (1658), poesie (1646), lettere, epigrammi (1657). Seppe evitare le esagerazioni del preziosismo e si espresse in una lingua moderna, pura, già classica.