Filosofo (Lancaster 1911 - Oxford 1960), dal 1952 al 1960 professore di filosofia morale al Corpus Christi College di Oxford. Ha elaborato una forma peculiare di filosofia linguistica, per molti versi originale rispetto agli analoghi tentativi di G. E. Moore e L. Wittgenstein. L'analisi del linguaggio ordinario secondo A. doveva essere condotta in forma sistematica con lo scopo di recuperare attraverso di essa le più profonde e significative distinzioni radicate nella concezione del mondo dell'uomo comune. Le espressioni linguistiche si distinguono non tenendo conto esclusivamente delle informazioni che con esse si comunicano (atto locutivo), ma considerando anche le particolari azioni che con esse si realizzano (atto illocutivo; per es., l'asserire, il comandare, il prescrivere, ecc.) e i diversi effetti che esse producono negli ascoltatori (atto perlocutivo). La maggior parte dei suoi scritti furono resi pubblici dopo la sua morte: Philosophical papers (1961); Sense and sensibilia (1962, trad. it. 1968); How to do things with words (1962).