Mill, John Stuart
Filosofo ed economista inglese (Londra 1806-Avignone 1873), figlio primogenito di James. Coerentemente con la sua tendenza generale a concepire strettamente collegati riflessione teorica e impegno pratico, M. cercò di conciliare la sua attività politica concreta e la sua riflessione intorno ai problemi politici ed economici con i principi generali dell’utilitarismo. In politica insistette sull’opportunità di un’applicazione radicale dei principi della libertà (Essay on liberty, 1859), su un’organizzazione del potere politico che collegasse le esigenze locali e quelle nazionali, non perdendo mai di vista i diritti individuali (Thoughts on parliamentary reform, 1859; Considerations on representative government, 1863), difendendo inoltre il parlamentarismo e la democrazia come la migliore forma di governo, l’unica capace di tutelare l’interesse dell’individuo e di permetterne la libera espressione (condizione questa fondamentale per qualunque obiettivo di felicità e di progresso e quindi, indirettamente, vantaggiosa da un punto di vista sociale). Il sistema della proprietà privata andava comunque, secondo M., corretto per rendere possibile una minore sperequazione sociale (di qui la simpatia con cui guardò al movimento socialista e alle rivendicazioni sociali del suo Paese e del suo tempo). Si batté inoltre per l’estensione alle donne del voto e dei diritti politici (The subjection of women, 1869).