Uomo politico congolese (n. Hewa Bora, Congo, 1971), figlio di Laurent-Désiré. Nel 1996 si è unito ai ribelli dell'AFDL e nel 2000 ha assunto il potere come capo di stato maggiore (2000). Dopo l'assassinio del padre (2001), è divenuto presidente e ha firmato la pace che ha concluso la seconda guerra del Congo (2002). Dopo il tentativo di golpe (2004), ha promosso un referendum per la costituzione (2005). Nel 2006 ha vinto le elezioni presidenziali, essendo riconfermato alle consultazioni tenutesi nel novembre 2011, in un clima di forti tensioni politiche e di violenza generalizzata, con il 48,95% dei voti, contro il 32,33% delle preferenze ottenute dall'oppositore E. Tshisekedi. In considerazione delle irregolarità rilevate, gli osservatori internazionali che hanno monitorato le elezioni hanno stimato tali risultati del tutto inattendibili; la loro divulgazione ha provocato nuovi scontri tra le forze di sicurezza e i sostenitori dei candidati dell'opposizione, che hanno denunciato brogli. Nel maggio 2016 la Corte costituzionale ha decretato che K. avrebbe potuto restare in carica anche al termine del suo mandato qualora le presidenziali previste per novembre non avessero dovuto svolgersi, ciò provocando nuove, dure reazioni da parte dell'opposizione; a ottobre le elezioni sono state rinviate all'aprile 2018, e il mese successivo il premier del Paese A. Matata Ponyo, in carica dal 2012, ha rassegnato le dimissioni come previsto dall'accordo firmato da governo, società civile e da parte dell'opposizione per prolungare il mandato presidenziale. Svoltesi nel dicembre 2018, le consultazioni hanno registrato l'affermazione del leader dell'opposizione F. Tshisekedi, che è subentrato al presidente uscente K., al potere da 18 anni.