MURRAY, Joseph
Chirurgo statunitense, nato a Milford (Massachusetts) il 1° aprile 1919. Ha svolto la parte più significativa della sua attività come ricercatore e chirurgo presso il Peter Bent Brigham Hospital di Boston, dove nel 1964 è divenuto direttore del servizio di chirurgia plastica, conservandone la qualifica come professore emerito, a partire dal 1986. Per le sue ricerche e realizzazioni nell'ambito dei trapianti di rene, nel 1990 ha conseguito il premio Nobel per la medicina o la fisiologia, condiviso con E. D. Thomas, autore dei trapianti di midollo.
M. ha affrontato in via preliminare le problematiche del trapianto con esperimenti sul cane: mettendo a punto le tecniche chirurgiche per le anastomosi vascolari e per l'impianto dell'uretere nella vescica urinaria; dimostrando che il raffreddamento del rene, ottenuto mediante immersione in una determinata soluzione tenuta a bassa temperatura (4°C), è il mezzo idoneo a preservarlo dal danneggiamento ischemico che altrimenti, fatalmente e rapidamente, lo colpirebbe nell'intervallo tra espianto e impianto. Dopo tali esperimenti, profittando di condizioni che permettevano di escludere il pericolo del rigetto − per essere, donatore e ospite, gemelli veri (monoovulari) − nel 1954 realizzò il primo trapianto di rene sull'uomo, con completo successo, in quanto determinò una sopravvivenza di otto anni. Per la prevenzione del rigetto, egli dapprima cercò di attenuare l'attività immunitaria del paziente esponendolo a dosi consistenti di raggi X; in seguito, per il pericolo che tale trattamento implicava, utilizzò particolari farmaci, la Azatioprina e la Ciclosporina, valendosi della collaborazione del ricercatore britannico sir R. Y. Calne (n. 1930; attualmente chirurgo nell'università di Cambridge), che aveva partecipato alla preparazione delle sostanze suddette.