BLATTER, Joseph Sepp
Svizzero di madrelingua tedesca, capace di passare indifferentemente dal francese all'inglese, dallo spagnolo all'italiano, laureato in Business Administration all'Università di Losanna, Blatter ha svolto una brillante carriera di dirigente sportivo, culminata l'8 giugno 1998 con l'elezione alla presidenza della FIFA, in successione a João Havelange. Calciatore dilettante dal 1948 al 1971, è stato segretario della Federazione elvetica di hockey nel 1964, poi direttore dell'area sport e pubbliche relazioni della Longines, partecipando in tale veste ai comitati organizzatori delle Olimpiadi del 1972 e del 1976. Dal 1975 al 1981 è stato direttore dei programmi di sviluppo della FIFA e dal 1981 al 1998 suo segretario generale. Nell'elezione alla massima carica della FIFA ha prevalso sullo svedese Lennart Johansson, presidente dell'UEFA ‒ che era appoggiato da cinque vicepresidenti ‒, attingendo consensi in quattro continenti (decisivi quelli di Africa e Asia) e trovando una forte resistenza solo in Europa. Accorto organizzatore di tutti i sorteggi mondiali degli ultimi vent'anni, politico assai scaltro, straordinario comunicatore di massa, Blatter è un audace e talvolta assai criticato innovatore: si devono alla sua spinta tutte le modifiche regolamentari, alcune delle quali assai positive per il calcio, determinatesi all'indomani dei Mondiali del 1990 in Italia. Nel 2001, al congresso straordinario di Buenos Aires, che ha dato impulso all'armonizzazione dei calendari mondiali e alle nuove regole sulla durata e i vincoli dei contratti dei calciatori, è uscito indenne dall'imbarazzante situazione determinata dal fallimento della ISMM, la società che deteneva parte dei diritti televisivi e i diritti di marketing dei Mondiali e di altre competizioni della FIFA. Nel maggio 2002, nonostante gli siano rivolte pesanti accuse di illeciti amministrativi, è rieletto presidente della FIFA. Dal 1999 è membro del Comitato Olimpico Internazionale.