Paralimpiadi Manifestazione sportiva internazionale, estiva e invernale, riservata agli atleti disabili che, in virtù di un accordo stilato nel 2001 tra il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e il Comitato paralimpico internazionale (IPC, International Paralympic Committee), si disputa circa due settimane dopo la chiusura dei Giochi Olimpici, nella stessa sede e negli stessi impianti.
La prima P. estiva si tenne nel 1960, a Roma, sebbene la denominazione di Paralympic Games (Giochi Paralimpici) venne approvata ufficialmente dal CIO solo a partire dal 1984. Il numero degli atleti e delle nazioni partecipanti alle P. estive ha avuto nel corso degli anni un continuo incremento: si è passati da 400 atleti di 21 nazioni a Roma 1960 a 390 atleti di 22 nazioni a Tokyo 1964; 750 atleti di 29 nazioni a Tel Aviv 1968; 1004 atleti di 44 nazioni a Heidelberg 1972; 1600 atleti di 42 nazioni a Toronto 1976; 2500 atleti di 42 nazioni ad Arnhem 1980; 2900 atleti di 45 nazioni a Stoke-Mandeville e New York 1984; 3053 atleti di 61 nazioni a Seul 1988; 3020 atleti di 82 nazioni a Barcellona 1992; 3195 atleti di 103 nazioni ad Atlanta 1996; 3843 atleti di 123 nazioni a Sydney 2000; 3969 atleti di 144 nazioni ad Atene 2004; fino agli oltre 4200 di 148 nazioni a Pechino 2008, ai quasi 4300 di 164 nazioni a Londra 2012, ai quasi 4350 di 161 nazioni a Rio de Janeiro 2016 e agli oltre 4400 di 163 nazioni a Tokyo 2020. Le discipline sportive per le edizioni di Pechino e Londra sono state 20: arco, atletica, bocce, ciclismo (strada e pista), equitazione, calcio a 5, calcio a 7, goalball, judo, pesi, canottaggio, vela, tiro a segno, nuoto, tennistavolo, pallavolo da seduti, basket sedia a rotelle, scherma sedia a rotelle, rugby sedia a rotelle, tennis sedia a rotelle. A Rio de Janeiro si sono aggiunte la canoa e il triathlon. A Tokyo si sono aggiunte il badminton e il taekwondo e sono state eliminate la vela e il calcio a 7.
I Giochi Paralimpici invernali hanno debuttato nel 1976 a Ornskoldsvik (Svezia), con 250 atleti di 14 nazioni; da allora si è passati a 350 atleti di 18 nazioni a Geilo (Norvegia) 1980; 350 atleti di 22 nazioni e 397 atleti di 22 nazioni a Innsbruck (Austria) 1984 e 1988; 397 atleti di 24 nazioni a Tignes-Albertville (Francia) 1992; 1000 atleti di 31 nazioni a Lillehammer (Norvegia) 1994; 571 atleti di 32 nazioni a Nagano (Giappone) 1998; 416 atleti di 36 nazioni a Salt Lake City (USA) 2002; 486 atleti di 39 nazioni a Torino 2006; 505 atleti di 44 nazioni a Vancouver (Canada) 2010; 541 atleti di 45 nazioni a Sochi 2014; 563 atleti di 49 nazioni a Pyeongchang 2018; 564 atleti di 46 nazioni a Pechino 2022. Le discipline invernali a Vancouver sono state 5: sci alpino, sci nordico, curling, hockey su slitta sul ghiaccio, biathlon e a Sochi si è aggiunta quella dello snowboard. La legge 189/15 luglio 2003 ‘Norme per la promozione della pratica dello sport da parte delle persone disabili’ ha designato la Federazione Italiana Sport Disabili come Comitato Italiano Paralimpico (CIP).