Nome di più giochi a squadre che hanno in comune come attrezzo di gara un bastone a forma di L piegato ad angolo ottuso. Le origini si fanno comunemente risalire all’antico gioco scozzese del bandy, che è incerto se si praticasse su terreno o su ghiaccio. Quel che è certo è che il termine appare per la prima volta in uno statuto inglese della seconda metà del 18° secolo. La prima codificazione fu redatta, in Gran Bretagna, nel 1866, anno in cui sorse anche la English hockey association per la disciplina di questo sport.
Si distinguono h. su ghiaccio, su pista (o a rotelle) e su prato.
L’h. su ghiaccio si svolge su una pista ghiacciata naturale o artificiale (generalmente delle dimensioni di 61 m × 30 m), circondata da una balaustra, fra due squadre contrapposte di 6 elementi: portiere, 2 terzini o difese, 3 avanti (ala destra, centro, ala sinistra). I giocatori calzano pattini speciali con struttura di alluminio e lama d’acciaio di 2,5 mm di spessore, e spingono o tirano con la mazza un disco di caucciù (puck) di 7,5 cm di diametro e di 2,5 cm di spessore, cercando di mandarlo in rete (v. fig.). Il gioco può svolgersi in qualunque parte della pista, anche dietro le porte e le linee di gol. La partita ha la durata complessiva di 60 minuti (3 tempi di 20 minuti ciascuno). I giocatori colpevoli di scorrettezze possono essere espulsi temporaneamente o definitivamente.
L’h. su ghiaccio è lo sport nazionale del Canada, dove ha avuto origine intorno al 1800. In Italia fece la sua apparizione nel 1911. Il primo campionato nazionale si disputò nel 1925. Le attività e gli interessi connessi alla pratica di questo sport in Italia fanno capo alla Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG).
L’h. su pista (chiamato anche h. a rotelle) si pratica su un impianto rettangolare (generalmente delle dimensioni di 20 m × 40 m) pavimentato in piastrelle, cemento o legno, delimitato da una recinzione metallica alta 1 m da terra, alla base della quale è collocata perimetralmente una tavola alta 20 cm e spessa 2 cm. I giocatori disputano le gare calzando pattini a rotelle e sono forniti di un bastone con un’estremità a spatola, con il quale sospingono o colpiscono la palla, indirizzandola in rete. Le partite hanno una durata di un’ora effettiva di gioco (2 tempi di 30 minuti ciascuno). Sono disputate da due squadre composte da 5 giocatori in pista e 5 giocatori di riserva in panchina.
L’h. su pista fu introdotto nell’Europa continentale dall’Inghilterra intorno al 1900. In Italia cominciò a essere praticato nel 1912 e la prima società fu la ‘Skating Savini’ di Milano. Nel 1922 si svolse il primo campionato italiano; dal 1989 si disputa anche quello femminile. L’attività connessa all’h. su pista in Italia fa capo alla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio (FIHP).
L’h. su prato si pratica su un terreno con erba rasata, come quello del calcio, delle dimensioni di 91 m × 55 m, appositamente tracciato a linee bianche. Consiste nel contendersi il possesso di una palla (di circa 160 g) di sughero e canapa ricoperta di cuoio, per inviarla nelle porte o reti situate al centro delle linee di fondo, facendo uso di uno speciale bastone di circa 800 g, che termina a spatola, una faccia della quale è piana e l’altra arrotondata. Le partite, che hanno la durata complessiva di 70 minuti (2 tempi di 35 minuti ciascuno), sono disputate da due squadre contrapposte di 11 elementi, il cui schieramento in campo è simile a quello del calcio. L’unico giocatore che può usare i piedi, le gambe (protette da speciali cosciali o ginocchiere) o le mani (munite di guantoni) per colpire la palla è il portiere, ma solo in area di porta. Gli incontri di h. su prato sono diretti da due arbitri, uno per ogni metà del campo.
In Italia, le prime società di h. su prato si costituirono a Venezia e a Palermo nel 1907, il primo campionato italiano assoluto è del 1937, le attività e gli interessi connessi all’h. su prato fanno capo alla Federazione Italiana Hockey (FIH).