La parte principale di un utensile destinato a tagliare e avente quindi un bordo, o tutti e due, molto affilato. La denominazione si applica in particolare alla parte tagliente di un’arma bianca, di un coltello, di una forbice ecc. Nelle armi bianche, la l. ebbe forme e dimensioni diverse a seconda dei popoli che la impiegarono: quelle tedesche, per es., erano molto più pesanti e larghe di quelle italiane e francesi. Le l. più rinomate in passato erano fabbricate a Damasco, Toledo, Brescia, Solingen e nel Giappone.
Generalmente nelle spade e nelle sciabole la l. è piatta, il contorno che produce ferita (detto filo o taglio; a, in fig. 1) risulta dall’incontro ad angolo diedro molto acuto delle due larghe facce convergenti (angolo di taglio). La l. si divide in 3 parti (o gradi), e cioè (partendo dall’impugnatura): primo terzo (I; fig. 1), o superiore o forte; secondo terzo (II), o medio o centro; ultimo terzo (III) o inferiore o debole. Il contorno opposto al filo, b, è detto dorso o costa o costola; il codolo, c, su cui si fissa l’impugnatura, è l’estremità opposta alla punta, d; il tallone, e, è la parte compresa tra la l. propriamente detta e il codolo; il piatto, f, è la superficie delimitata dal dorso e dal filo. La l. può essere a un solo filo (o a filo e costola) quando è tagliente da una parte sola; a doppio filo quando è tagliente da tutte e due le parti; a taglio e falso taglio quando da una parte ha il filo per tutta la lunghezza della l. e dalla parte del dorso il filo risale dalla punta per un quarto, un terzo, o al massimo fino alla metà di questo (g, in fig. 1). L. a biscia (o l. fiammeggiante) era detta quella a doppio taglio ondulato, così chiamata perché nella forma ripeteva il sinuoso snodarsi di un rettile. Se ne trovano montate su spadoni a 2 mani già nel 16° secolo.
Tra le armi usate nelle gare di scherma, la l. del fioretto è dritta, di sezione quadrangolare, molto flessibile, con la punta che si apre in un bottone.
In geografia fisica, la cresta divisoria dei singoli solchi d’impluvio che costituiscono la rete idrica di un versante a calanchi. Si tratta di creste terrose o argillose, o marnose, o sabbiose, strette ed erte, alle quali non si può accedere perché facilmente disgregabili.
Frammento litico allungato, stretto e sottile, che poteva essere foggiato mediante un ritocco per fabbricare uno strumento. L’industria su l., che si distingue da quella su scheggia, fu molto sviluppata nelle culture del Paleolitico superiore.
L. d’acqua lo strato di acqua contenuto fra pareti vicine; per es., quelli nelle camicie di raffreddamento intorno ai cilindri dei motori a combustione interna.
Nelle costruzioni navali, è detto l. ciascuno dei lati delle verghe angolari di metallo, impiegate nella costruzione dello scafo. Nelle piccole imbarcazioni a vela, l. di deriva, piastra di legno che sporge sotto la chiglia per diminuire lo scarroccio. La l. di deriva è generalmente retrattile all’interno di una fenditura ad alti bordi (cassa stagna) che impedisce l’entrata d’acqua nello scafo, può essere a perno e azionata da un semplice paranco (fig. 2) o a baionetta e scorrere verticalmente nella cassa.