Sport a squadre detto in italiano palla ovale (o pallovale). Molto popolare nei paesi anglosassoni e in Francia, è sempre più apprezzato e praticato nel mondo.
Il r. moderno nacque come sport studentesco nel 1823 in Inghilterra, nella Rugby School, per iniziativa dello studente W.W. Ellis; qualche anno più tardi il reverendo Thomas Arnold, direttore del collegio, procedette a una prima codificazione delle regole di gioco, che nel 1861 cominciò a essere praticato su scala nazionale; nel 1871 fu fondata in Inghilterra la Rugby football union e fu definito il regolamento. Il r. si affermò rapidamente in Galles, Scozia e Irlanda; e dal 1880 anche in Francia, Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana e Australia. Altre nazioni che praticano largamente il r. sono l’Argentina, il Canada, l’Italia.
Il r. fece la sua apparizione in Italia nel 1910; nel 1928, fondata la Federazione italiana palla ovale, fu organizzato il primo campionato, e si svolsero quindi anche incontri internazionali (la nazionale di r. esordì nel 1929 contro la Spagna). La regione in cui il r. è maggiormente diffuso è il Veneto (in particolare nelle città di Padova, Treviso e Rovigo). Altri centri con importanti tradizioni sono Milano, Parma, L’Aquila, Roma e Napoli. Più di 25.000 sono i giocatori tesserati della Fererazione italiana r., distribuiti in circa 450 società.
A livello internazionale il principale organismo che regola e tutela la pratica e la diffusione del r. nel mondo è l’International r. football board (fondato nel 1886), che dal 1995 ha intrapreso, non senza contrasti, una politica di apertura all’attività professionistica.
Il terreno di gioco si compone di un rettangolo che non deve eccedere i 100 m di lunghezza e i 70 m di larghezza (fig. A). La linea che delimita il campo sui lati corti e su cui sorge la porta si chiama linea di meta. Oltre le linee di meta sono situate le due aree di meta, che non possono essere profonde più di 22 m e meno di 10 m. La linea che delimita questa zona verso l’esterno si chiama linea di pallone morto. Al centro delle due linee di meta sono situate le porte a forma di H; i due pali sono posti alla distanza di 5,6 m tra loro e hanno altezza minima di 3,4 m; la barra trasversale è posta a 3 m dal terreno. La linea di meta e i pali della porta sono parte integrante dell’area di meta e quindi idonei per la segnatura di una meta. Il campo è diviso in due metà in ciascuna delle quali a 10 m dalla linea mediana vi è la linea dei 10 metri (o dei 10, semplicemente); a 22 m dalla linea di meta vi è la linea dei 22; a 5 m dalla linea laterale vi è la linea dei 5.
Il pallone, di forma ovoidale (fig. B) e in cuoio o adeguato materiale sintetico, ha lunghezza 280-300 mm; circonferenza massima 760-790 mm; circonferenza minima 580-620 mm; peso 410-460 g.
La partita si disputa in due tempi di 40 minuti ciascuno, con un intervallo di 5 minuti, ed è diretta da un arbitro e da due guardalinee. I punti si realizzano raggiungendo o superando con la palla la linea di meta avversaria o facendo passare con un calcio la palla al di sopra della sbarra orizzontale della porta; una meta vale 5 punti; una porta conseguita a seguito di una meta, mediante un tiro detto di trasformazione, 2 punti; una porta realizzata con un calcio libero o di punizione, o di rimbalzo, 3 punti.
Ogni squadra (di 15 giocatori, cambi previsti al massimo 7) è composta da un estremo, da 4 trequarti (2 ali e 2 centri), 2 mediani (di mischia e di apertura) e 8 avanti che costituiscono il pacchetto di mischia e si articolano su 3 linee: la prima linea è formata da 2 piloni e un tallonatore; la seconda da 2 piloni e la terza da 2 ali e un centro. Esistono varianti del gioco del r. con squadre di 7 o 13 giocatori, spesso professionisti, con regole simili, ma semplificate, allo scopo di rendere il gioco più veloce e spettacolare.
Le azioni di gioco (fig. C-D) sono impostate sui passaggi, che, con le mani, si possono effettuare soltanto all’indietro o lateralmente, mentre il passaggio con i piedi si può effettuare in avanti. Per eseguire il calcio di trasformazione il pallone viene piazzato a terra. Il calcio di rimbalzo (o drop) è un calcio dato da un giocatore che, in possesso del pallone, lo lascia cadere dalle mani sul terreno e lo calcia appena rimbalza. Il calcio piazzato è un calcio dato al pallone posto sul terreno. Il calcio al volo è quello dato dal giocatore in possesso del pallone lasciandolo cadere e colpendolo prima che tocchi terra. Il calcio libero può essere effettuato con un calcio piazzato, di rimbalzo o al volo.
Tra le azioni più caratteristiche di gioco, oltre alla mischia, che può essere ordinata (o chiusa) o spontanea (o aperta), è la rimessa laterale (touche). Quando la palla va fuori lateralmente e deve pertanto essere rimessa in gioco, gli avanti di entrambe le squadre si dispongono su 2 righe perpendicolari alla linea di rimessa laterale, sul punto da cui è avvenuta l’uscita. Un giocatore della squadra che non ha fatto uscire il pallone s’incarica di lanciarlo, alto, esattamente in mezzo alle due linee dei giocatori e possibilmente dove si trova il compagno di maggiore statura e agilità (saltatore). Gli altri avanti proteggono il saltatore in maniera che questi conquisti il pallone. Il placcaggio viene effettuato contro il giocatore in possesso della palla per impedirgli di avvicinare la linea di meta (può essere effettuato di fianco, di fronte, di dietro, in alto avvolgente, in basso alle caviglie). Non è ammesso arrestare l’avversario afferrandolo al collo. Per sfuggire al placcaggio, il giocatore che ha il pallone allontana o spinge via, con il braccio libero, l’avversario. Il passaggio (trasmissione di palla) viene effettuato con due mani; con una soltanto quando si esegue un lancio lungo.
In campo internazionale la manifestazione annuale di maggiore risonanza (nonché una delle più seguite in Italia) è il torneo delle Sei nazioni, a cui prendono parte Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda, Francia e Italia. Dal 1987 si disputa, con cadenza quadriennale, la Coppa del mondo; le edizioni disputate hanno visto il successo di Nuova Zelanda (1987, 2011 e 2015), Australia (1991 e 1999), Repubblica Sudafricana (1995, 2007, 2019 e 2023), Inghilterra (2003). Da segnalare anche il Tre Nazioni, torneo annuale (disputato per la prima volta nel 1996) cui partecipano Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica; nel 2011 è stato reso ufficiale l’ingresso dell’Argentina nella competizione (che prende così il nome di Rugby Championship, o Four Nations) a partire dal 2012.