Forza (detta anche forza p. o forza di gravità) che un corpo risente da parte della Terra, risultante dell’attrazione gravitazionale terrestre e della forza centrifuga dovuta alla rotazione della Terra; è, in altri termini, la forza che deve essere equilibrata per mantenere il corpo in quiete rispetto alla Terra e si può esprimere come il prodotto della massa del corpo per l’accelerazione di gravità locale (➔ gravità). Come ogni forza, si misura mediante il dinamometro e la sua unità di misura nel Sistema Internazionale (SI) è il newton. Nel linguaggio comune spesso si usa impropriamente il termine p. in luogo di massa, poiché in una data località l’intensità della forza peso è proporzionale alla massa.
Il p. apparente, per un determinato corpo su una piattaforma in moto, è il risultante del p. del corpo e del componente verticale della forza di trascinamento dovuta al moto della piattaforma. Per es., se questa scende verticalmente di moto accelerato con accelerazione uguale all’accelerazione di gravità (caso di una piattaforma in caduta libera), la forza di trascinamento è uguale e opposta al p. e il p. apparente è nullo; viceversa se il moto, verticale, della piattaforma è uniforme, la forza di trascinamento risulta nulla e il p. apparente coincide con il p. reale. Il p. campione (o più propriamente la massa campione) è un corpo metallico di massa controllata che serve a pesare; una serie di p. campione (detti anche p. graduati), in dotazione a una singola bilancia, costituisce la pesiera, nella quale, usualmente, i valori delle masse si succedono in un ordine tale da costituire con essi una massa campione di valore variabile, di grammo in grammo, fra 1 e 1000 g. Alcune pesiere sono dotate anche di masse minori di 1 g o maggiori di 500 g.
In chimica, la locuzione portare a p. costante si riferisce al mantenere una sostanza a una data temperatura fino a che non si abbiano più variazioni di p., cioè fino al completamento della trasformazione (eliminazione di umidità, calcinazione ecc.) che avviene a quella temperatura; il p. secco è il p. di una sostanza dopo l’eliminazione (per riscaldamento o con altri mezzi) dell’acqua che essa contiene. La locuzione p. atomico è correntemente usata in luogo di massa atomica (➔ massa); la locuzione p. equivalente è comunemente, ma impropriamente, usata in luogo di equivalente chimico (➔ equivalente); la locuzione p. molecolare è correntemente usata in luogo di massa molecolare.
Il p. specifico è il p. dell’unità di volume (anche p. specifico assoluto), proprietà di una sostanza usata in passato per caratterizzarla; si misura in N/m3. Oggi, in luogo del p. specifico si fa riferimento alla densità, ovvero alla massa volumica.
Il p. corporeo è la massa del corpo e, in fisiologia della nutrizione, in auxologia e in clinica, rappresenta un dato di fondamentale importanza. Il comportamento delle curve ponderale e staturale e del rapporto pondo-staturale nel corso dell’età evolutiva costituisce nella pratica pediatrica un imprescindibile elemento di valutazione clinica. Anche per quanto concerne l’adulto, il controllo del p. può costituire un dato indispensabile. Un certo interesse possono avere i criteri per stabilire, in soggetti di altezza nota, il valore del p. ideale o fisiologico. A tal fine sono state proposte alcune formule matematiche, tra cui quella per il calcolo dell’indice di massa corporea (body mass index, BMI), che si ricava dividendo il p. per l’altezza espressa in metri elevata al quadrato. È così possibile definire soggetti sottopeso (BMI <20), normopeso (BMI 20-25), sovrappeso (BMI >25), e obesi (BMI >30).
In atletica leggera, l’attrezzo metallico di forma sferica usato nelle gare di getto (o lancio) del peso. Ha massa di 7,257 kg per gli uomini e di 4 kg per le donne. L’atleta esegue il lancio da una pedana circolare del diametro di 2,137 m, usando una sola mano portata all’altezza della spalla, ma non dietro di essa.
In atletica pesante, bilanciere il cui sollevamento costituisce la prova. In campo internazionale le gare di sollevamento pesi sono regolate dalla Fédération Internationale Haltérophile et Culturiste (FIHC). In Italia la federazione competente per il sollevamento p. è la FIPCF (Federazione Italiana Pesistica e Cultura Fisica).
Grandezza d’impiego frequente nella scienza delle costruzioni per la risoluzione dei sistemi iperstatici e per lo studio delle deformazioni elastiche dei solidi tubolari (travi, pilastri, archi ecc.). Per una trave omogenea ad asse rettilineo si dice p. elastico (relativo a un prefissato piano di sollecitazione) il rapporto l/(EI), essendo l la lunghezza della trave, E il modulo di elasticità longitudinale, I il momento d’inerzia della generica sezione trasversale rispetto all’asse neutro (relativo a quel piano di sollecitazione).
P. frenato di un veicolo È un p. fittizio ottenuto moltiplicando il p. reale del veicolo per il coefficiente di frenatura; quest’ultimo è a sua volta il rapporto tra il coefficiente di aderenza, ruota-strada o ruota-rotaia, e il coefficiente di attrito tra le superfici attive dei freni. Il p. frenato interviene, in luogo del p. reale del veicolo, nei problemi di frenatura. Esso è variabile con la velocità del veicolo stesso.
P. proprio Nelle costruzioni, il p. di una struttura portante considerato come parte del p. totale portato dalla struttura stessa; talvolta rilevante, ma spesso secondario rispetto a quest’ultimo. Può essere valutato per diretta analisi delle parti di cui la struttura è costituita o sinteticamente, per confronto con strutture similari, o anche, in alcuni casi, servendosi di formule empiriche.
Il p. a vuoto (o p. morto) di un aeromobile è il p. complessivo delle strutture, dei gruppi motopropulsori, dei serbatoi, dell’arredamento e delle installazioni varie; il p. a vuoto di fabbrica è il p. del velivolo così come consegnato dal costruttore; la somma di esso, del p. del personale, dei viveri e di tutte le dotazioni ai passeggeri è il p. operativo a vuoto, cioè il p. dell’aeromobile in assetto d’impiego ma senza combustibile; la somma di esso con il massimo carico utile (bagagli, passeggeri, merci) è il massimo p. a zero carburante; la somma di questo con il p. del carburante è il p. massimo al decollo, cioè il p. massimo con cui la manovra di decollo può essere eseguita. Il p. totale di un aereo è la somma del p. massimo al decollo, del carico utile (merci o passeggeri) e del p. del carburante per il volo.
Nell’uso marinaresco, p. morto è la portata lorda della nave costituita dal p. del carico, dei passeggeri, dell’equipaggio e delle dotazioni e provviste di ogni specie che la nave può trasportare in sicurezza e galleggiando.