umidità Grandezza fisica che esprime il contenuto idrico di un corpo. U. atmosferica Presenza nell’atmosfera di una quantità più o meno grande di vapore acqueo. Per esprimerla si sono introdotte le seguenti grandezze: u. assoluta, pari alla massa di vapore acqueo contenuto nell’unità di volume di aria (usualmente misurata in g o kg di vapore per m3 di aria); u. specifica, o titolo, pari alla massa di vapore acqueo per unità di massa di aria umida o per unità di massa di aria secca; è usualmente misurata in g o kg di vapore per kg di aria (umida o secca); u. molare, pari al rapporto fra le moli di vapore acqueo e le moli di aria secca; u. relativa, pari al rapporto percentuale tra la pressione parziale del vapore acqueo nell’atmosfera all’istante considerato e la pressione (o tensione) di vapore saturo dell’acqua a quella temperatura (v. fig.); u. percentuale (detta anche percentuale di saturazione), pari al rapporto percentuale fra l’u. molare nell’atmosfera effettiva all’istante considerato e l’u. molare dell’aria satura alla temperatura e alla pressione attuali. Naturalmente, queste grandezze non sono indipendenti l’una dall’altra: per es., l’u. relativa può essere anche definita come rapporto percentuale tra l’u. assoluta attuale e l’u. assoluta di saturazione.
L’u. assoluta U risulta legata alla tensione di vapore e (in millibar) e alla temperatura termodinamica T dalla relazione U=217 e/T. L’u. assoluta è peraltro una grandezza di scarso interesse; assai più significativa, in quanto esprime direttamente il grado di saturazione dell’aria, è invece l’u. relativa: a un’u. relativa dello 0% corrisponde un’atmosfera perfettamente secca, al 100% corrisponde un’atmosfera satura di vapor acqueo. Usualmente si indica come umido lo stato dell’atmosfera caratterizzato da u. relativa oltre il 60%.
Grande importanza assume il controllo dell’u. degli ambienti sia se adibiti ad abitazione, sia se destinati a svariati altri usi: è noto infatti che un eccesso di u. in ambienti residenziali incide sullo stato di benessere dell’uomo, mentre è altrettanto evidente la necessità di limitare l’u. di ambienti in cui sono conservate o manipolate sostanze che temono l’u. stessa. Il grado di u. degli ambienti è rappresentato in genere dall’u. relativa; esso viene mantenuto, insieme alla temperatura dell’aria, nei limiti che assicurano una buona abitabilità a mezzo di impianti di condizionamento; negli impianti che provvedono al solo riscaldamento è opportuno disporre umidificatori a evaporazione sui radiatori per impedire che l’aria venga resa eccessivamente secca. L’u. eccessiva degli ambienti è dovuta in massima parte a cattiva esecuzione o danneggiamento dei manti di copertura dei tetti o delle impermeabilizzazioni delle terrazze o delle fondazioni; a scarsa ventilazione di vespai e intercapedini; a murature perimetrali esterne costruite con materiali fortemente assorbenti l’u. atmosferica, senza adeguati rivestimenti. I rimedi contro l’u. eccessiva degli ambienti sono per lo più volti a eliminare queste cause; in particolare si citano i sifoni Knapen, speciali laterizi forati che, introdotti in murature umide, ne facilitano il risanamento.
L’u. del terreno si distingue in: a) acqua igroscopica, che avvolge i granuli con un velo sottilissimo e che è praticamente inamovibile anche sottoponendo il terreno a completo essiccamento all’aria; b) acqua di imbibizione o di capillarità, contenuta nei pori a pressione inferiore alla pressione atmosferica, e cioè quella che sale nei pori per capillarità; c) acqua di percolazione o freatica o libera, che riempie i pori a pressione superiore alla pressione atmosferica per effetto della gravità. Indispensabile alla vita delle piante, oltre certi limiti l’u. diviene dannosa, perché riempiendo gli spazi vuoti del suolo ne scaccia l’aria rendendolo asfittico; le condizioni migliori si hanno quando è contenuta nelle proporzioni del 40-50% della capacità idrica del terreno.