V. polmonare Il processo di rinnovamento dell’aria, che si compie nei polmoni per mezzo degli atti respiratori, valutabile quantitativamente con la misurazione del volume di aria che entra ed esce in un minuto attraverso le vie respiratorie.
Qualsiasi azione o procedimento con cui si ricambia l’aria in ambienti chiusi allo scopo di mantenere in essi idonee condizioni di ‘purezza’, in modo che per diluizione vengano mantenute entro valori prefissati le concentrazioni di sostanze prodotte dalle persone che soggiornano negli ambienti stessi (CO2, odori, particelle solide o batteriche) o da particolari processi industriali.
Negli ambienti il ricambio dell’aria può avvenire per via naturale (v. naturale: infiltrazione di aria attraverso gli infissi, apertura di porte e finestre ecc.) o con l’ausilio di idonei impianti (v. artificiale, o v. forzata, o anche v. meccanica). Le portate di aria di v. da immettere in un ambiente dipendono da molteplici parametri (l’affollamento dell’ambiente stesso, lo standard igienico delle persone che vi soggiornano, la destinazione d’uso del locale ecc.) e con riferimento al volume dell’ambiente assumono valori compresi tra 0,5 ricambi/h (in ambienti scarsamente o saltuariamente occupati) e 50 ricambi/h (in alcune sale operatorie ecc.). Con riferimento alle persone invece i valori delle portate di v. variano tra 15 e 80 m3/h per persona. Spesso la v. di alcuni ambienti (per es., i bagni) è effettuata utilizzando aria proveniente da ambienti vicini più ‘puri’. In tal caso l’ambiente viene mantenuto in depressione rispetto agli altri ambienti per mezzo di ventilatori di estrazione (v. per aspirazione). Quando viceversa l’ambiente deve essere protetto dalle infiltrazioni provenienti dagli ambienti limitrofi, viene mantenuto a pressione maggiore rispetto alle zone circostanti (camere operatorie, camere ‘bianche’ per confezionamento di medicinali, produzione di microprocessori ecc.). In generale, l’aria di v. viene immessa per mezzo di bocchette di mandata (dotate, per la regolazione, di semplice o doppia alettatura), disposte sul soffitto o in alto sulle pareti. L’espulsione avviene per mezzo di bocchette di estrazione disposte in basso sulle pareti (sulle porte o sul pavimento); a volte l’aria viene eliminata semplicemente attraverso gli infissi. Il controllo dei valori di temperatura e umidità relativa dell’aria di v. comporta l’adozione di veri e propri impianti di condizionamento.
Particolari esigenze si presentano nella v. delle gallerie stradali e nelle gallerie di miniera. Nelle prime è necessario contenere entro limiti molto bassi, fissati dalle normative, le concentrazioni degli inquinanti (in particolare l’ossido di carbonio) prodotti dagli autoveicoli in transito: per le gallerie di ridotta lunghezza e scarso traffico la v. può essere naturale, assicurata da differenze di temperatura, da dislivello tra l’imbocco e l’uscita ecc. Per le gallerie di notevole lunghezza i sistemi di v. artificiale sono di tipo trasversale, di tipo longitudinale e di tipo semitrasversale. Le portate di v. raggiungono nelle gallerie lunghe e a traffico intenso le migliaia di m3/s (➔ galleria). La v. in miniera ha lo scopo di assicurare che le concentrazioni di gas inquinanti o esplosivi non superino i valori limite fissati dalle norme e, inoltre, di assicurare che i valori di temperatura e di umidità relativa non siano eccessivi. Deve essere previsto un circuito comprendente vie di entrata, di distribuzione e di uscita, alimentato da ventilatori che possono essere soffianti, se installati sulle vie di entrata, o molto più frequentemente, aspiranti, se installati sulle vie di uscita (➔ miniera).
Negli impianti industriali la v. serve a eliminare dagli ambienti fattori di potenziale inquinamento quali gas nocivi, polveri, prodotti delle lavorazioni o sostanze impiegate nei trattamenti, o depositate.
La v. sulle navi è di capitale importanza, sia per ricambiare l’aria in tutti i locali della nave, sia per fornire alle caldaie motrici l’aria necessaria alla combustione, sia anche per combattere l’eccessivo innalzamento della temperatura (specie nei locali dove esistono costanti sorgenti di calore: motrici, macchinari ausiliari, dinamo, distillatori). La v. naturale è ottenuta mediante apposite prese d’aria a cuffia, dette maniche a vento, fisse (di metallo) o spostabili (di tela), sistemate in alto, sui ponti scoperti. La v. forzata si ottiene per mezzo di ventilatori. Le condotte d’aria sono dotate di speciali dispositivi per evitare che divengano vie d’acqua in caso di allagamento, o che permettano la propagazione delle fiamme in caso di incendio.
La realizzazione della v. negli impianti igienico-sanitari degli edifici consiste nel disporre tubazioni verticali (colonna di v.), di ghisa, o di materie plastiche parallele alle colonne di scarico, ma generalmente di sezione minore, collegate con i sifoni degli apparecchi igienici.