saturazione Processo attraverso cui un corpo (o un sistema materiale, o una sostanza) si rende o diventa saturo, cioè tale che certe sue caratteristiche, essendo salite al più alto livello possibile, non sono più suscettibili di un’ulteriore accentuazione.
Il concetto di s. viene utilizzato nello studio delle cinetiche enzimatiche laddove, per una data concentrazione di enzima, aumenti della concentrazione del substrato provochino un aumento corrispondente della velocità catalitica dell’enzima. Questo si verifica fino a un certo valore di concentrazione del substrato (caratteristico per quasi ciascun enzima), al di sopra del quale la velocità enzimatica non aumenta più per effetto della s. del o dei siti catalitici dell’enzima. Riferita all’emoglobina, la s. di questa proteina indica la pressione parziale di ossigeno necessaria per ottenere il 100% di ossigenazione della molecola proteica.
Per estensione, il concetto di s. è anche utilizzato nelle interazioni ligando-recettore per indicare la concentrazione di ligando alla quale tutti i siti recettoriali risultano occupati dal ligando stesso.
Per indice di s. di un’acqua (o indice di Langelier), s’intende la differenza S fra il pH effettivo di un’acqua e il pH in corrispondenza del quale la reazione CaCO3 (solido)+H+ ⇄ Ca+++HCO3− è in equilibrio. Quando S<0, l’acqua non è satura in carbonato di calcio e quindi è aggressiva (tende, cioè, a sciogliere altro carbonato di calcio); se S>0, l’acqua è sovrasatura e tende pertanto a dar luogo a precipitazione di carbonato di calcio; quando S=0, l’acqua è chimicamente stabile, cioè non forma né scioglie depositi di carbonato di calcio.
Per grado di s. di una miscela utilizzata per la produzione di un cemento portland s’intende il rapporto fra la quantità di calce trovata nell’analisi della miscela e quella teoricamente necessaria a saturare completamente i costituenti acidi SiO2, Al2O3 e Fe2O3.
Legge di s. dei bisogni (o prima legge di H. Gossen) Consiste nell’affermazione che, supposta l’esistenza di un solo bisogno e di un solo bene divisibili in dosi uguali, l’utilità ricavata dalle successive dosi del bene declina dalla punta massima iniziale fino al limite di s. del bisogno e può ulteriormente divenire negativa.
La s. dielettrica, o elettrica, è la situazione esistente in un dielettrico polare in cui tutti i dipoli elementari siano paralleli al campo polarizzante; la s. magnetica è la situazione esistente in una sostanza ferromagnetica in cui tutti i domini ferromagnetici siano orientati nel verso del campo magnetizzante ecc. Il raggiungimento delle condizioni o del regime di s. corrisponde al fatto che determinate grandezze vanno anch’esse, come si usa dire, in s., cioè raggiungono un determinato valore (valore di s.) e lo mantengono anche al crescere delle altre grandezze responsabili del fenomeno: così, per es., la s. dielettrica s’accompagna al fatto che, al crescere dell’intensità del campo polarizzante, l’intensità di polarizzazione per orientamento raggiunge e non supera un valore di s.; nella s. magnetica, è l’intensità di magnetizzazione a non superare un valore di s. ecc.
In ottica quantistica, la s. è il fenomeno in cui l’inversione di popolazione tra due livelli energetici diminuisce all’aumentare dell’intensità della radiazione incidente.
In idrogeologia, il grado di s. di una roccia esprime la percentuale di vuoti presenti nella roccia stessa, che vengono riempiti dall’acqua di imbibizione. Esso è espresso in percentuale dal coefficiente di s., che rappresenta il rapporto tra la somma volumetrica dell’acqua di ritenzione (quantitativamente fissa) e dell’acqua gravifica (variabile) e il volume totale dei vuoti della roccia. Questo coefficiente varia da 0% (roccia secca) a 100% (roccia satura). In quest’ultimo caso il volume di acqua presente nella roccia è pari alla porosità totale.
Arma di s. Arma capace di coprire interamente e in brevissimo tempo con i suoi proietti, o missili, un’ampia zona di terreno, in modo da distruggere, o quanto meno indebolire fortemente, tutti gli approntamenti difensivi dell’avversario collocati su di essa; è costituita, in genere, da lanciarazzi multipli o da missili vettori recanti nella testata un certo numero di bombe a caduta o di piccoli razzi.
Processo, mediante dispositivo saturatore, con cui un gas è assorbito in un liquido fino a renderlo saturo. La s. si effettua nel procedimento Solvay di produzione della soda (➔ sodio) tra ammoniaca e cloruro di sodio in soluzione acquosa (salamoia), o negli zuccherifici per trasformare, immettendo anidride carbonica, la calce in eccesso della depurazione in carbonato di calcio insolubile (v. fig.), oppure per arricchire la birra o altre bevande di anidride carbonica disciolta. L’assorbimento del gas da parte del liquido si compie disperdendo bolle di gas in seno al liquido o gocce di liquido in seno al gas; a volte per produrre bevande gassate, il liquido è prima disaerato e raffreddato.
Nell’industria tessile, operazione del ciclo di fabbricazione di alcuni non tessuti; ha lo scopo principale di impregnare il fondo del non tessuto con un’opportuna quantità di legante.
In elettronica, con riferimento ai conduttori non ohmici, per i quali non sussiste una semplice relazione di proporzionalità fra tensione e corrente, si parla di condizione di s. quando la corrente, dopo aver raggiunto un valore massimo, detto corrente di s., si mantiene costante al variare della tensione applicata da cui dipende: tale comportamento è dovuto al fatto che tutte le cariche disponibili (per es., quelle emesse per effetto termoionico dal catodo di un tubo elettronico) prendono già parte alla conduzione, per cui non è possibile un ulteriore incremento della corrente; questa terminologia è poi passata a indicare i comportamenti corrispondenti dei transistori e degli altri dispositivi a semiconduttore.