Emissione di ioni, positivi o negativi, dalla superficie di corpi ad alta temperatura, detta anche effetto Edison. Il fenomeno fu scoperto da T.A. Edison nel 1883 e chiarito da O.W. Richardson intorno al 1900. Per ogni metallo esiste una temperatura, superata la quale, in luogo degli ioni di impurezze emessi anche a temperature inferiori, vengono emessi ioni del metallo stesso (per es., 2300 K per il molibdeno, 2500 K per il tungsteno), a riprova dell’esistenza di un lavoro di estrazione ionica. È da osservare che l’emissione t. non è esclusiva dei metalli: anzi, l’emissività più forte è stata riscontrata in materiali vetrosi e argillosi, che emettono molto intensamente ioni dei metalli alcalini e leggeri in essi presenti. L’emissione termoionica, che causa l’annerimento delle lampade a incandescenza, si accompagna a quella elettronica nei catodi dei tubi termoelettronici, seppure in minore misura, e costituisce in genere un fenomeno indesiderato.